La 65a sessione AEREC a Roma che si è svolta nella sala riunioni dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati Italiana, presieduta dal Presidente Ernesto Carpintieri, è stata l’occasione per annunciare nuove iniziative nel corso del 2024 in attuazione del Progetto “Sulle orme di Vlad Tepes (conte Dracula) in Europa” che interessa principalmente Acerenza. La filiale rumena ha partecipato a tutti gli argomenti in agenda. Durante questa sessione, la filiale rumena ha avuto un incontro separato per mezza giornata con i membri dell'”Accademia del Rinascimento” dedicato al progetto concordando una serie di attività comuni nel 2024:
La realizzazione di 6 programmi televisivi dal titolo “Seguendo le orme di Vlad Tepes in Europa”. Gli spettacoli saranno coordinati da Susy Blade, produttrice RAI.
Continua la pubblicazione della rivista “Quelli che non ci hanno dato i nomi – Vlad Tepes” nell’edizione bilingue.
La realizzazione ad Acerenza a Glinni Palace di una mostra itinerante “Da Vlad Tepes a Leonardo da Vinci” in partenza il 15 giugno 2024
L’inizio delle riprese televisive nel periodo 10-20 aprile in Romania sull’itinerario: Giurgiu-Comana-Snagov-Bucarest-Gherghita-Targusorul Vecchi-Monasteri-Targoviste-Corte di Arges-Pooenari.
La realizzazione dei busti in bronzo di Leonardo da Vinci e Vlad Tepes per Acerenza.
L’Associazione AEREC ha come mission la globalizzazione solidale che promuove l’internazionalizzazione delle imprese e lo sviluppo della cooperazione e della solidarietà come strumento per un mondo migliore.
Palazzo Italia Bucarest, l’Associazione Lucani nei Balcani, l’associazione romeni in Italia e in Basilicata, la famiglia Glinni con associazioni di Ploiesti (Romania) sono i sostenitori del Progetto “dimensione europea di vlad tepes dracula” che è stato discusso al Ministero Cultura della Romania e in incontri a Napoli e ad Acerenza con studiosi ed amministratori locali. Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia, oltre a sostenere il Progetto che riguarda Acerenza sostiene gli obiettivi dell’AEREC. La crisi economica, che da tempo è presente sui mercati nazionali e internazionali – sottolinea – pone un problema di competitività delle imprese, sia dal punto di vista economico che relativamente ai vincoli socio ambientali presenti nei paesi a più alto indice di sviluppo. Ciò ha indotto le imprese a ricercare metodi di “esportazione” dei processi produttivi, con particolare riferimento a quelli di maggiore “impatto negativo”, con il risultato di portare altrove gli effetti “nocivi” di tali processi che sono stati per la popolazione residente di gran lunga superiori a quelli ipotizzati. In considerazione di ciò appare ineludibile l’esigenza e l’urgenza di ricercare i modi per facilitare la diretta assunzione da parte delle imprese di una responsabilità sociale tesa a introdurre nelle modalità di operare all’estero, e particolarmente nelle aree sottosviluppate, il rispetto etico del lavoro e dell’impatto che le attività produttive avranno sulla cultura, la società e l’economia dei paesi coinvolti. AEREC propone con forza la necessità di perseguire percorsi di “internazionalizzazione sostenibile” che esprimano la volontà di considerare come prioritarie le azioni di impegno sociale e ambientale degli operatori economici, specialmente quando questi operano su mercati esteri. L’eticità di una “internazionalizzazione sostenibile” si evidenzia nello stesso concetto di internazionalizzazione che, al di là della sua accezione meramente “commerciale”, può esplicarsi anche come momento di incontro tra culture (anche economiche), che privilegia la ricerca dei punti di contatto e di affinità pur nel rispetto di sistemi etici e sociali diversi.