Progressioni verticali al Comune di Potenza, Uil Fpl Basilicata: “La procedura è conclusa e tanti concorrenti sono in attesa dell’accesso agli atti”. Di seguito la nota integrale.
Nella giornata di lunedì 22 luglio sono stati firmati i contratti dei dipendenti risultati vincitori del concorso di progressione verticale del Comune di Potenza. Anche in questo caso, come ormai in tutta questa vicenda, portata avanti in spregio a norme e buon senso, nonostante le proteste dei mesi scorsi, i ricorsi pendenti al TAR Basilicata e al Consiglio di Stato e le numerose richieste di accesso agli atti prodotte da tanti dipendenti, ancora inevase dall’ufficio del personale, l’Amministrazione comunale, o perlomeno gli uffici preposti hanno continuato nel loro percorso. L’intera vicenda è stato un susseguirsi di atti, di continuo esercizio di arroganza nei confronti delle ragioni e delle azioni portate avanti dalla maggior parte dei dipendenti. La procedura interna del Comune di Potenza, per l’assegnazione di 25 progressioni verticali, ha avuto un lungo travaglio, risolto d’imperio dalla passata Amministrazione Comunale nel mese di Maggio, nonostante il parere contrario di tutto il Consiglio comunale e delle forze sindacali, a ridosso della campagna elettorale, in un periodo nel quale, per stile istituzionale, si evita di approvare atti significativi per l’Ente, se non quelli dettati da scadenze fissate dalla legge. Grazie a questa accelerazione è stato dapprima approvato un nuovo regolamento per le progressioni verticali e poi il bando di concorso, poi riformulati entrambi, regolamento e bando di concorso, riguardo ai punteggi delle varie fasce di attribuzione che nel lavorio continuo effettuato sulle griglie, avevano prodotto incongruenze di carattere aritmetico. Sono stati quindi approvati il nuovo regolamento e il nuovo bando di concorso, che hanno variato sostanzialmente il meccanismo di assegnazione dei punteggi, a pochissimi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande, senza sentire la necessità di assegnare i 15 giorni di proroga, anche questi previsti dalla legge, per la presentazione delle domande. Tra le 25 progressioni verticali messe a concorso, 10 prevedevano il passaggio dall’area degli assistenti all’area dei funzionari e, solo per questi ultimi si è deciso di aggiungere ai quattro criteri oggettivi fissati dal D. Lgs. 165/2001, un colloquio generico, che la legge di riferimento esclude, che assegnava addirittura un punteggio massimo pari a quello relativo al possesso di una laurea magistrale attinente al ruolo ricoperto in Comune. Il D.Lgs. 165/2001 contiene un’elencazione tassativa ed esaustiva degli elementi, assolutamente oggettivi, attraverso i quali effettuare la selezione, tale da non ammettere l’integrazione con prove di nessun altro tipo, né scritte, né orali, né pratiche, che possono inserire caratteri di soggettività e discrezionalità alla selezione. La normativa prevede che, stante la differenza radicale e ontologica tra l’istituto del concorso pubblico e quello delle progressioni verticali destinate agli interni, queste ultime debbano prevedere una comparazione fondata solo su elementi documentali, tratti dal fascicolo personale dei candidati. Le commissioni devono essere chiamate esclusivamente a valutare quanto emerge dalle evidenze documentali, senza allestire nessuna prova. Lo spirito della legge è chiaro, solo in questo modo si premiano le reali competenze. Sulla mancata concessione della prescritta proroga in virtù dell’approvazione dei nuovi regolamento e avviso pubblico e sull’inserimento del colloquio, escluso dalla legge, la UIL FPL ha proposto ricorso al TAR, che sarà discusso nei prossimi mesi. Nel frattempo lo stesso TAR si è espresso sulla richiesta di blocco cautelare della procedura. In sede di difesa il Comune ha affermato che la proroga dei 15 giorni non era dovuta dato che era stato sanato, sul regolamento e sull’avviso, solo un refuso. Sul colloquio la difesa del Comune di Potenza ha dichiarato che non era una prova che serviva a determinare la preparazione dei candidati, ma aveva solo carattere conoscitivo. Invece i colloqui, al contrario di quanto affermato in sede di difesa al TAR prima che questi avvenissero, sono stati veri e propri esami, nei quali sono state poste domande sui procedimenti amministrativi. Ad alcuni, semplici e banali procedure riguardanti il lavoro che il/la candidato/a svolge quotidianamente da anni e ad altri su procedure che niente hanno a che vedere con il proprio ruolo nell’Ente. A semplice titolo di esempio, ma se ne potrebbero citare tanti altri, ad un operatore di Polizia locale è stato chiesto di illustrare gli atti e le procedure che il Comune di Potenza dovrebbe mettere in atto per attivare finanziamenti europei. Naturalmente il voto assegnato al colloquio ha influito pesantemente sull’esito della graduatoria. Dopo la pubblicazione delle graduatorie si è scoperto, che le lauree sono state valutate attinenti o non attinenti al profilo (con sostanziale differenza di assegnazione di punteggio), senza considerare le equipollenze tra titoli di studio, normate dalla legge. Per tutte queste ragioni ,tanti dipendenti hanno prodotto, già dall’inizio di Luglio, formali richieste di accesso agli atti, che, ad oggi, risultano inevase. Questo modus operandi troverà sempre, come in questo caso, il contrasto della UIL FPL, da sempre al fianco dei lavoratori e dei cittadini, a tutela dei propri diritti e della qualità dei servizi che un ente importante come il Comune di Potenza ha il dovere di erogare al meglio. Sulla base di tali accadimenti riguardo a questa procedura, la UIL FPL chiede alla nuova Amministrazione, al Sindaco Vincenzo Telesca e al neo assessore con delega al Personale, Roberto Falotico, di riconsiderare il disgraziato cammino che ha percorso questa vicenda, promosso e portato avanti fino alla fine, ed annullare tout court gli esiti della stessa. Chiede inoltre che venga al più presto emanato un nuovo Regolamento sulle progressioni verticali, rispettoso dei principi meritocratici e di trasparenza, valori calpestati continuativamente in questo caso.