La Ola sollecita gli agricoltori lucani a prendere in mano il futuro di
un settore che rischia di essere soggiogato alle logiche dello
sfruttamento agricolo e del territorio per profitto di pochi, nonostante
che in passato fosse considerato “settore primario” e trainante per
l’economia regionale.
E’ necessario pertanto che per la Basilicata vengano proposti ed attuati
modelli agricoli di qualità ed “a chilometro zero – TTIP free”, ovvero
in antitesi al modello che l’Unione Europea e gli USA vogliono imporre
agli agricoltori meridionali e lucani con il nuovo trattato commerciale
transatlantico (TTPI) sostenuto da una potente lobby
politico-industriale presente anche in Italia e in Basilicata.
All’EXPO di Milano si è perduta una grande occasione per rilanciare
l’agricoltura di qualità italiana e soprattutto quella mediterranea. Un
modello di agricoltura libera dalle imposizioni, dai brevetti genetici e
dalla chimica imposti dalle grandi multinazionali.
E’ quindi necessario che gli agricoltori di tutto il mondo e quelli
lucani facciano propria la nuova sfida per combattere la fame e la sete,
per “nutrire il mondo”, così recitava, ma solo a parole, lo slogan di
Expo 2015.
E’ pertanto necessario mobilitarsi, sollecitare gli Eurodeputati e le
forze politiche regionali, per proporre azioni politiche forti, capaci
cioè di revisionare ad esempio la F.A.O.(Food ed Agricolture
Organization), organismo dell’ONU, oggi troppo condizionato dagli
interessi delle società multinazionali, a partire dalla revisione del
“Codex Alimentarius”, divenuto strumento inadeguato ma soprattutto
controllato dai 22 Comitati del Codex, ovvero proprio da quelle nazioni
che hanno interessi multinazionali diretti nei vari settori alimentari
mondiali.
Il TTIP rischia di diventare dunque la “ciliegina” sulla torta che le
multinazionali dell’alimentazione vogliono spartirsi, generando un
esercito di consumatori per i quali si intende imporre “cibo spazzatura”
oppure “cibo d’èlite”, ovvero cibo che segue regole imposte dal mercato
e dai trattati e non regolato dalla scelta dei produttori e dai
cittadini – consumatori.
E’ falso dichiarare – così come fanno alcuni rappresentanti del
Parlamento Europeo – che il “Codex Alimentarius” è uno strumento di
garanzia per i cittadini dell’Unione, se prima non si analizza a fondo
il suo contenuto e le finalità.
Esso non può essere preso a modello per il nuovo trattato commerciale
transatlantico (TTIP) basato su falsi principi etici dietro i quali però
si celano i potentati della chimica e della finanza mondiale che
investono sempre più sulla povertà, la malattia, la sete e la fame nel
mondo, deregolamentando Direttive Comunitarie esistenti di difesa della
salute per cibo ed acqua puliti.
La Ola propone che il territorio della Regione Basilicata venga
dichiarato con legge regionale “TTIP free e a Chilometro zero”
perseguendo un modello di agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei
valori del territorio (a chilometro zero appunto !) senza OGM e per una
agricoltura biologica e di qualità.
Un modello agricolo fondato cioè sullo sviluppo pulito e durevole,
rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini, legato ai sistemi
di produzione, commercializzazione e consumo locali, ai valori autentici
della nostra terra e a quella dei popoli che la rispettano, così
facciamo noi.
I bisogni prioritari irrinunciabili dell’umanità per la Ola non sono nè
“trattabili” nè “svendibili”.