Con una lettera inviata al Prefetto di Matera Antonella Bellomo, al Questore di Matera Paolo Sirna e al Direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Potenza-Matera le segreterie territoriali di FP Cgil, Cisl FP e Uil PA, rappresentate da Giulia Adduce, Roberto Taratufolo e Bruno Di Cuia hanno indetto una assemblea sindacale con sit-in in piazza Vittorio Veneto, antistante la Prefettura di Matera.
I sindacati, in adesione allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale, hanno indetto nella mattinata di venerdì 17 novembre 2017 una assemblea sindacale del personale della sede di Matera, con i seguenti punti all’ordine del giorno.
– Restituzione ammontare FUA 2015 e 2016 decurtati dal MEF;
– Mancata attribuzione di risorse in favore dell’INL, annunciate e promesse dal ministro Poletti.
– Organizzazione degli Uffici dell’INL Centrali e Periferici.
L’assemblea è è svolta in piazza Vittorio Veneto area antistante la Prefettura di Matera. Contestualmente una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal Prefetto di Matera per illustrare nei dettagli le ragioni della protesta del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Sabatella di Cgil FP, Setaro di Cisl FP e Labella di Uilpa Uil in una nota fanno il punto sulla manifestazione che si è svolta il 17 novembre e che ha coinvolto i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro di Potenza-Matera.
In data 17 novembre 2017 i dipendenti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro Potenza- Matera, sede di Potenza hanno aderito alla manifestazione nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali nazionali CGIL, CISL,UIL, USB, FEDERAZIONE INTESA,FLP e si sono riuniti in sit in davanti la Prefettura, in contemporanea con tutti i colleghi d’Italia. La delegazione della rappresentanza dei lavoratori, con le rappresentanze sindacali regionali CGIL, CISL e Federazione Intesa , è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto, Vice Prefetto dott.ssa Buccino, che ha ascoltato le ragioni della protesta
Il d. lgs n.149/ 2015 ha istituito l’INL (Ispettorato Nazionale del lavoro) e l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) . La creazione di queste Agenzie aveva l’obiettivo di razionalizzare le funzioni, mettendo insieme ispettori delle Direzioni Territoriali, INPS, INAIL nella prospettiva di integrare e sviluppare le diverse competenze ma ,a quasi due anni di distanza dalla sua creazione, le condizioni lavorative del personale ex Ministero transitato ,senza possibilità d’opzione, all’INL e all’ ANPAL, sono andate progressivamente peggiorando, incamminandosi in un vero e proprio percorso al ribasso per tutte le professionalità presenti all’interno delle strutture.
La riforma è un’ opera incompiuta e, soprattutto, poco credibile se si parte dal presupposto su cui è fondata : il famoso “costo zero”, del quale stanno pagando le spese gli addetti ai lavori. In particolare, sono stati bloccati i fondi di produttività e, a causa di errori di rendicontazione si chiede la restituzione dell’anno 2015. Il MEF ha dichiarato di voler tagliare il fondo di produttività del Ministero del Lavoro e delle due Agenzie del 50% ; manca un contratto integrativo che equipari ,sia per la parte normativa che per quella economica, tutto il personale confluito nell’Agenzia anche dai ruoli INPS e INAIL. Inoltre, gli uffici sono carenti di personale amministrativo di supporto coerentemente formato ed organizzato perché non si investe in formazione; è mortificata la speranza di progressione di carriera per tanti lavoratori anche oramai prossimi alla pensione. L’INAIL continua ad essere assente e silente rispetto ai rischi insiti nell’attività ispettiva che espone l’ispettore a continui episodi di aggressione e danneggiamento. Infine, mancano adeguati strumenti informatici e gestionali soprattutto per l’attività ispettiva.
La Buccino si è mostrata disponibile ha accolto la nostra protesta promettendo di inviare i documenti consegnati dalle rappresentanze presenti in delegazione agli organi competenti.
Riportiamo di seguito il documento consegnato al Prefetto di Matera a margine della manifestazione di protesta dei lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sede di Matera.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”?
Con il presente documento intendiamo sollevare l’attenzione del Governo sulla situazione in cui si
trova l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), nato con una riforma, entrata in vigore dal 1.1.2017.
Al di là dei proclami roboanti di questa riforma, che doveva servire a rendere più efficiente e
coordinare la tutela del lavoro, di fatto, nel corso degli anni i vari Governi che si sono succeduti, hanno
fatto a gara (da ultimo con l’attuazione del Jobs Act) per depotenziare e avvilire le funzioni di quegli
uffici che dovrebbero presiedere a tale tutela, nel completo disprezzo di uno dei fondamentali valori
su cui è stata redatta la nostra Carta Costituzionale: Dignità, tutela del diritto e diritto alla salute sui
posti di lavoro.
ll passo successivo è stato lo smantellamento del Ministero del Lavoro e la creazione dell’ INL, quale
soluzione per un più “efficace svolgimento dell’attivita’ ispettiva”.
Il paradosso dei paradossi è che, attualmente, essendo la riforma “a costo zero”, tutto il personale
dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si ritrova senza il dovuto nuovo contratto integrativo che
organizzi e disponga con riguardo a tutte le professionalità presenti nella neonata Agenzia; con la
conseguenza che la funzione di tutela del lavoro resta imbrigliata nei lacci e laccioli delle disposizioni
di legge sapientemente seminate dalle politiche contro i lavoratori tutti.
A cosa, quindi, è stata utile la creazione di una struttura diversa e distinta dal Ministero se non a
peggiorare le condizioni di lavoro di chi deve intervenire per tutelare l’applicazione dei contratti di
lavoro, a prevenire incidenti e morti, a contribuire nel fare emergere il mare magnum del lavoro
nero !?!
Oltre a ciò, si ricorda che, proprio per la peculiarità del risultato “costo zero,” , la funzione ispettiva,
fulcro dell’attività dell’INL, è retribuita diversamente e con una forte sperequazione economica a
seconda che il personale ispettivo abbia derivazione ministeriale o provenienza INPS ed INAIL; i
funzionari ispettivi si trovano spesso scoperti, per la mancanza di un serio disegno contrattuale sui
numerosi rischi della funzione, e vittima di eventi, sempre più frequenti, rispetto ai quali rispondono
con il proprio patrimonio e la propria persona.
Non si intravede, altresì, un chiaro progetto per il futuro degli ispettori tecnici, che hanno il delicato
compito di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, le cui competenze dovrebbero essere
rivalutate, anche in considerazione del progressivo aumento degli infortuni sul lavoro.
Un paradosso che contribuisce a svilire le professionalità presenti nell’INL e a mettere a serio rischio
l’esistenza stessa della tutela sui luoghi di lavoro.
Altresì, l’Ufficio legale, che completa l’attività ispettiva, è vittima di una forte sperequazione
contrattuale e retributiva rispetto alle avvocature degli enti, che svolgono di fatto le medesime
funzioni per materie connesse e prive di riconoscimento contrattuale/ professionale delle mansioni
di difesa tecnica svolte in conseguenza alla predetta riforma.
Gli uffici delle Politiche Sociali, con i loro compiti deflattivi verso il sistema (conciliazioni, certificazioni,
etc.) e il personale amministrativo in genere, ivi compreso informatico, (figli di un Dio minore) si
ritrova sempre più emarginato, senza un piano strategico mirato a far compartecipare detto
personale al progetto complessivo dell’INL.
Ma vi è di più ancora …
Nonostante gli impegni politicamente assunti dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di
investimenti nella legge di bilancio proprio a favore dell’INL, attualmente il MEF dichiara di voler
tagliare retroattivamente del 50% il fondo di produttività del Ministero del Lavoro e delle sue due
Agenzie, fra cui l’INL, decurtandolo di circa 7 milioni di euro.
Si arriva, quindi, all’ulteriore paradosso: coloro che tutelano i diritti acquisiti altrui dovranno, allo
stato delle cose, restituire parte del salario accessorio 2015, facente parte della retribuzione.
Diciamolo chiaramente. Questa riforma è diventata a costo zero e a pagarla per intero sono i lavoratori!
Pretendiamo che i soldi dovuti ai lavoratori non siano toccati!
Sollecitiamo la costituzione di un piano aziendale serio, che renda omogeneo tutto il processo di
riforma e che sappia dare risposte logistico-funzionali alle criticità di cui solo alcune elencate in questo
documento. Tutto questo deve essere recepito all’interno di nuovi contratti integrativi destinati ai tre
Enti ( Ministero del lavoro, I.N.L. e A.N.P.A.L. ).
Come si possono tutelare i lavoratori se chi è preposto a tale funzione non ha strumenti, mezzi e risorse?
Per queste ragioni abbiamo indetto lo stato di agitazione a cui hanno partecipato moltissimi uffici in
tutta Italia, e oggi, 17 novembre 2017, proseguiamo l’agitazione con questa manifestazione che
coinvolge ancora anche tutti gli Ispettorati del lavoro e pertanto chiediamo l’intervento del
Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Piercarlo Padoan
e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, affinché si impegnino a trovare in
tempi rapidi una soluzione a problemi che rischiano seriamente di compromettere l’operatività di
quello che dovrebbe essere uno dei Ministeri cardine del nostro Paese, considerato che, ai sensi
dell’art. 1 della nostra Carta Costituzionale “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La fotogallery della protesta dei lavoratori dell’Ispettorato del lavoro (foto www.SassiLive.it)