Il Programma di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014-2022 ha conseguito l’obiettivo di spesa previsto al 31/12/2021; è stata superata la soglia del cosiddetto “disimpegno automatico” delle risorse comunitarie. A comunicarlo è il vicepresidente e assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Francesco Fanelli.
La spesa complessiva si è attestata a circa 88 milioni di euro (3,1 Meuro di fondi Next Generation EU), di cui il 55% per le misure ad investimento e il 45% per le misure pluriennali a carattere climatico ambientale.
“Il 2021 è stato un anno che ha ancora risentito dell’emergenza pandemica, con evidenti impatti sulle imprese e sulla capacità delle stesse di rispettare i piani di investimento programmati – spiega l’assessore Fanelli – attraverso l’accesso alle misure del PSR Basilicata e alle risorse da esso assicurate. Le recenti tendenze all’aumento dei prezzi delle materie prime e dei macchinari e i ritardi nei tempi di consegna delle attrezzature e di realizzazione delle opere strutturali hanno aggiunto ulteriori difficoltà per le imprese, mettendo a serio rischio l’avanzamento fisico e finanziario del programma e degli investimenti contrattualizzati con le aziende beneficiarie”.
Numerose le misure messe in campo dalla competente Direzione generale. Per risarcire le imprese dalle perdite di fatturato subite a causa della pandemia sono stati impiegati 10 milioni di euro a favore di oltre 3.000 aziende con risorse rivenienti dal Feasr e dal Programma Operativo Val d’Agri e sostenuti gli investimenti nelle filiere produttive, con circa 6 milioni di euro destinate a 45 aziende agricole. A queste si aggiungono le misure a sostegno delle iniziative multifunzionali (agriturismo, fattorie didattiche e sociali), gli interventi a favore delle zone rurali svantaggiate nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne e il sostegno alle aree Leader attraverso i GAL.
Quello che si avvia a conclusione è stato il primo anno di attuazione del periodo di transizione 2021-2022; la Basilicata ha attivato una serie di misure, tra le quali particolare rilievo assumono la sottomisura 6.1 a favore del “Primo insediamento dei giovani in agricoltura”, con uno stanziamento di 15 milioni di euro e le misure a carattere climatico ambientale, fra cui il nuovo bando triennale a favore dell’agricoltura biologica, con una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro a favore di circa 3.100 imprese.
“Si è reso necessario operare in una logica bivalente che, da un lato, ha inteso rassicurare le imprese attraverso misure emergenziali e, dall’altro – continua il vicepresidente – ha garantito un adeguato supporto al sistema agroalimentare comunque impegnato in processi di sviluppo che consentiranno alle aziende di agganciare in modo efficace quella che, ci auguriamo, sarà una prossima fase di ripresa economica”.
Un ringraziamento è stato rivolto dall’assessore agli uffici della Direzione generale che hanno garantito il rispetto degli impegni assunti, alle organizzazioni di rappresentanza degli operatori agricoli e ai tecnici per il loro importante contributo al comune raggiungimento degli obiettivi.
“Il 2022 si prospetta come un anno di grande impegno, tanto sul fronte dell’attuazione di quanto già messo in campo con il PSR 2014-2022, quanto sul piano della programmazione. È necessario agire in modo condiviso e corresponsabile con gli altri portatori di interesse – conclude Fanelli – per creare una visione ampia e distinta del futuro del sistema agroalimentare lucano, in cui le risorse siano il mezzo per superare la difficile fase pandemica, realizzare traiettorie di sviluppo innovativo, creare valore aggiunto per l’intera filiera produttiva e favorire occupazione, soprattutto di giovani e donne”.