L’impiego di tecnologie spaziali può contribuire concretamente alla crescita del settore primario, utilizzando tutte le opportunità dell’agricoltura di precisione e con ricadute positive sulla filiera. E’ l’indicazione emersa oggi a Matera nel corso del workshop europeo sul tema “Quando lo spazio incontra l’agricoltura”.
Promuovere le collaborazione e gli investimenti interregionali e favorire i bisogni degli utenti”. L’evento, organizzato dal Consorzio Tern e dalla rete europea Nereus, con il patrocinio della Regione Basilicata, ha approfondito i temi legati al rapporto tra nuove tecnologie, legate alla osservazione della Terra, navigazione satellitare, telecomunicazioni e Ict, e mondo agricolo.
“Realizzare una mappatura aggiornata e dettagliata delle risorse naturali esistenti e del relativo stato di salute in Basilicata, implementare procedure e modelli di misurazione e monitoraggio degli eventuali miglioramenti sulla qualità e sulle quantità delle produzioni in stretto rapporto con l’ambiente, misurando sistematicamente la capacità di catturare CO2, rendere fruibili al comparto agricolo le sempre maggiori quantità di informazioni e servizi generati anche da programmi spaziali come Copernicus e Cosmo Sky Med ed, infine, costruire una cabina di regia che gestisca questa nuova fase storica in cui le tecnologie spaziali saranno parte integrante del nuovo processo di sviluppo anche in agricoltura. Su questo dobbiamo lavorare in maniera veloce ed efficace .”
Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia introducendo i lavori del workshop europeo “When Space Technologies meet Agriculture” voluto ed organizzato dal Consorzio TeRN e dalla rete europea NEREUS, con il Patrocinio della Regione Basilicata e con il supporto di Copa Cogeca e della rete regionale ERIAFF, sui temi del potenziale dei sistemi spaziali europei (Copernicus e EGNOS/Galileo) per il settore agricolo.
“Questa straordinaria regione, definita qualche anno fa dal regista americano ma di origine Lucana Francis Ford Coppola come il luogo dove riscoprire la terra come era in origine, oggi e domani ha l’onore di ospitare il workshop europeo “Quando lo Spazio incontra l’Agricoltura” a cui partecipano importanti relatori dal mondo scientifico e della ricerca, il presidente dell’Agenzia apaziale italiana, Roberto Battiston, il capo dell’Ufficio del Programma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea, Simon Jutz, rappresentanti della Commissione europea, il dirigente di Agea Francesco Sofia, il direttore generale del Mipaaf, Luca Bianchi ed il coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni, l’assessore della Regione Puglia Leonardo Di Gioia, i rappresentanti dell’Agenzia responsabile della supervisione del programma spaziale GNSS, le organizzazioni europee attive nel settore spaziale, il settore agricolo europeo rappresentato da Copa Cogeca, i rappresentanti delle Regioni europee Bavaria, Galizia, Vallonia, Veneto e Basilicata nella persona dell’Ad del Psr Basilicata 2014-2021 Rocco Vittorio Restaino, che presenteranno i Programmi di sviluppo rurale, per esplorare quali opportunità e sinergie esistono per sviluppare applicazioni spaziali volte a rispondere ai bisogni degli agricoltori nei territori.
Come Regione Basilicata, – ha continuato l’assessore Luca Braia nell’intervento introduttivo – abbiamo lavorato insieme con la rete NEREUS, la rete delle regioni europee che usano le tecnologie spaziali di cui siamo anche tra le regioni fondatrici, in particolare con il Dipartimento di Attività produttive ed con il mio collega ex-assessore Raffaele Liberali, che ha voluto questo incontro e che lo stesso si svolgesse a Matera per cominciare a discutere, dopo Expo 2015, con un linguaggio nuovo, di spazio anche nella relazione con il cibo e di sostenibilità ambientale connessa all’agricoltura. In una terra che ritorna a scommettere sulle sue peculiarità (terra fertile e disponibile, ambiente salubre, paesaggi incantevoli, storia millenaria e tradizioni uniche) ma anche sulle innovazione e tecnologie come elemento chiave di quella competitività utile a vincere le sfide di questo tempo.
Matera, luogo speciale, unico al mondo, dove la terra come era in origine incrocia l’eccellenza dell’osservazione geospaziale, sarà la Capitale europea della Cultura nel 2019, una cultura che deve saper parlare tante lingue diverse e rivolgersi a tutti i mondi possibili, sapendone interpretare le singole esigenze ed elaborare le opportune strategie, utilizzando, facendole interagire, le migliori innovazioni e tecnologie disponibili.
Siamo a Matera a discutere, in un workshop europeo, di ricerca applicata, di studi e di prodotti e servizi innovativi basati sulle tecnologie spaziali per fornire a un numero crescente di agricoltori, le soluzioni che favoriscono un’agricoltura di precisione al fine di aumentare la produzione agricola, limitando lo spreco di energie e di risorse nel solco del mandato sottoscritto con la Carta di Milano ad Expo 2015.
Obiettivo di questa due giorni, infatti, sarà comprendere sino in fondo come Spazio e tecnologie spaziali possono essere uno strumento essenziale per monitorare i raccolti, la deforestazione, la pesca; per sostenere gli agricoltori nell’impiego più efficiente di acqua e fertilizzanti ma anche per aiutare i paesi ad affrontare le sfide dei cambiamenti climatici come siccità, inondazioni, incendi e desertificazione.
In Basilicata, negli ultimi 10 anni, non siamo stati a guardare ed il lavoro fatto e le competenze acquisite da decine di aziende confluite prima nel consorzio CREATEC e successivamente nel Consorzio pubblico/privato TERN, ci fanno a pieno titolo rivendicare un ruolo di leadership nazionale ed Europeo soprattutto nel comparto della Earth Observation.
Il progetto N.I.B.S, “Networking and Internationalization of Basilicata Space technologies”, ad esempio, ha evidenziato come la rete dei servizi spaziali di Basilicata e i satelliti, uniti alla tecnologia mobile e al sapere contadino, possano elaborare prodotti e servizi in grado di dare un grande aiuto anche al settore dell’agricoltura.
L’ambizione della Basilicata è quella di diventare Regione laboratorio e Modello virtuoso di sviluppo rurale dell’intero mezzogiorno e del mediterraneo nel quale università, mondo ricerca, imprese, professionisti e associazioni siano a servizio degli agricoltori e dell’agricoltura e non viceversa.
Abbiamo cominciato questo lavoro già nell’ambito del PSR 2014-2020 a partire dalle misure destinate a Cooperazione e Ricerca, di prossima scadenza, rispetto alle quali nutriamo grandi aspettative anche per il fatto che per la prima volta i protagonisti della ricerca e dell’Impresa hanno lavorato insieme ed in maniera non frammentata per l’elaborazione dei progetti e per il raggiungimento degli obiettivi.
Stiamo infatti da tempo lavorando con stimolo continuo e coinvolgimento costante del mondo della ricerca al fine di mettere in piedi progettualità pubblico-private finalizzate a far crescere il livello di consapevolezza e di conoscenza del comparto agricolo, sostenendo la selezione e costituzione di Gruppi Operativi, composti da attori pubblici della ricerca e da filiere produttive private interessate ad applicarla per migliorare le proprie capacità produttive, consumando sempre meno ambiente.
La traiettoria e le prospettive di sviluppo che Regione Basilicata si è data attraverso un documento corale di Smart Specialization Strategy orienterà tutta la partita della ricerca, dell’innovazione e del sostegno alle imprese.
Le politiche del settore agricolo e della trasformazione dei prodotti insieme a quello della valorizzazione delle risorse naturali, insieme al neonato cluster lucano della Bioeconomia rappresentano un’opzione vincente di rete che guiderà il processo in relazione diretta con il Cluster Nazionale ed Europeo.
Abbiamo in Basilicata già operativo il catalogo dei prodotti e dei servizi del Sistema Lucano delle Tecnologie Spaziali, strumento realizzato nell’ambito del progetto sopra citato denominato NIBS che ha operato per strutturare e consolidare la filiera delle tecnologie spaziali in Basilicata, per promuovere le applicazioni basate sulle tecnologie spaziali sviluppate in Basilicata, servizi avanzati trasferibili al mercato Europeo che il sistema delle imprese Lucano utilizza come vantaggio competitivo. Nel catalogo NIBS sono presenti servizi, che il sistema Basilicata è già in grado di offrire al mondo.
Le osservazioni della Terra dallo spazio sono nate, negli anni sessanta, proprio con lo scopo di aiutare l’agricoltura. Negli anni sessanta, in questo luogo straordinario che è Matera, si consumava il dramma di una città ritenuta vergogna d’Italia che di agricoltura e ruralità viveva, inconsapevole di diventare un giorno quello che tutti possiamo ammirare oggi, il simbolo del riscatto di una città, di una regione, dell’intero mezzogiorno di’Italia.
Nel 2016, proprio da Matera, città resiliente e rinata, Capitale Europea della Cultura 2019, in cui si può leggere la storia dell’uomo dalla Selce al Silicio, dai Buchi neri della Terra ai Buchi neri dello Spazio, accogliamo l’Europa delle tecnologie spaziali più avanzate e lanciamo messaggi di futuro, per l’agricoltura e per la sostenibilità, mettendo insieme ricercatori, politica e coltivatori.
Importantissimo sarà allora il ruolo della rete NEREUS per il prossimo futuro in questo contesto, oggi molto più maturo e consapevole e proiettato all’Europa, nel sottolineare l’importanza della dimensione regionale delle politiche spaziali a livello politico e per diffondere l’uso delle applicazioni spaziali per apportare benefici ai territori, coinvolgendo un numero maggiore di regioni e cittadini e promuovendo una maggiore partecipazione di questi ultimi alla costruzione e allo sviluppo di mercati tecnologici spaziali.
Le idee e le proposte – ha concluso l’assessore Luca Braia – che emergeranno da questa due giorni di lavoro mi auguro possano costituire il primo nucleo di elaborazione di un “Position Paper” europeo da elaborare con le organizzazioni interessate al tema di come facilitare l’uso delle tecnologie spaziali per rispondere ai bisogni e alle sfide del settore agricolo del presente e del futuro, affinché possa orientare il Parlamento Europeo ad interessarsi a scrivere norme in materia e a lanciare un progetto che renda obbligatorio implementare strumenti di rilevazione, misurazione, elaborazione dei parametri per l’incremento e il miglioramento del le colture e oltre che per la sostenibilità ambientale”.