“Auspichiamo che la Regione Basilicata avvii al più presto le pratiche necessarie per l’apertura del centro di accoglienza per i braccianti stagionali di Palazzo San Gervasio. Il rischio è che i migranti tornino a vivere in baracche e in alloggi di fortuna, come già sta accadendo in questi giorni, alimentando quel sistema di illegalità proprio del fenomeno del caporalato che in questi territori è ancora radicato”.
È quanto affermano il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa e il segretario generale Flai Cgil Basilicata Vincenzo Esposito.
“I ritardi da parte del governo regionale e l’indisponibilità per ragioni di sicurezza da parte del Comune di Palazzo San Gervasio ad aprire il centro mette a repentaglio tutto il lavoro svolto fin qui per il contrasto al caporalato nella nostra regione – continuano Summa ed Esposito– Ricordiamo che l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio ha accolto fino a 400 lavoratori stagionali, offrendo servizi igienico sanitari, una mensa, un poliambulatorio e il trasporto dal centro ai campi grazie a un accordo tra le organizzazioni agricole e le organizzazioni sindacali di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. Snodo, quest’ultimo, fondamentale per ripristinare la legalità nel settore ed evitare tragici incidenti che purtroppo sempre più spesso la cronaca ci racconta.
Come Cgil – concludono i sindacalisti – continueremo a monitorare la situazione attraverso il Sindacato di strada, che ci vede impegnati nei luoghi di lavoro o nei posti di ritrovo, nelle piazze o nelle rotonde dove vengono a volte ingaggiati i migranti dai caporali, incontrando i lavoratori, diffondendo materiale informativo e contratti tradotti in diverse lingue, fornendo supporto circa i servizi.
L’apertura di Palazzo San Gervasio è indispensabile per consentire di proseguire le attività di contrasto al capolarato e ripristinare la legalità. La Regione Basilicata convochi subito le organizzazioni sindacali e dia seguito agli impegni assunti negli anni passati, specialmente alla luce di un incontro che si è svolto oggi in Prefettura e al quale le sigle sindacali non state coinvolte”.