Pasquale Lamorte, presidente della Camera di Commercio di Potenza bacchetta le banche: “La restrizione del credito penalizza soprattutto le piccole e le piccolissime aziende, quelle che compongono la spina dorsale del nostro tessuto produttivo».
L’attività economica lucana cala ancora, seppur meno rispetto all’anno precedente. Secondo un report della Banca d’Italia il finanziamento dell’economia regionale ha segnato un ulteriore calo dei prestiti bancari ai residenti (-2,9% tra dicembre 2012 e dicembre 2013) risentendo di una domanda di credito debole e di condizioni di offerta improntate alla prudenza. La flessione è stata maggiore per le famiglie consumatrici rispetto alle imprese. Sebbene la decelerazione dei prestiti abbia interessato tutte le principali componenti del sistema bancario, tra il 2011 e il 2013 i finanziamenti erogati dalle banche locali hanno rallentato meno rispetto a quelli delle banche non locali. BancaFinanza, mensile finanziario in questi giorni in edicola, è andata a testare gli istituti di credito che operano nella provincia di Potenza, per cercare di capire come si sono mossi e soprattutto quali obiettivi hanno per il futuro.
Il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, ha espresso a BancaFinanza la sua opinione in merito all’operato delle banche del territorio che devono: “continuare a sostenere i nostri imprenditori per scongiurare il pericolo di una ‘desertificazione produttiva’, la cui ombra si affaccia pericolosamente da diverso tempo sui nostri territori. Ma l’appello più grande che periodicamente rivolgiamo è alle altre istituzioni, territoriali e locali, affinché si creino le giuste sinergie per affrontare il problema con una grande forza d’urto, in vista di un 2015 che, auspichiamo, possa rappresentare l’inizio di una piccola luce in fondo al tunnel della crisi”.
Secondo gli istituti di credito locali, tuttavia, anche se si fa più selezione nell’erogazione del credito sono già molte le iniziative a sostegno di privati e aziende sul territorio.
“Il peggioramento della qualità delle aziende locali – sottolinea Roberto Vitti, direttore generale della Banca popolare del Mezzogiorno – impone inevitabilmente l’utilizzo di criteri di selezione più attenti per la concessione del credito. Abbiamo sempre cercato di sostenere l’economia locale, prestando attenzione alle richieste avanzate dai nostri imprenditori. Per quanto riguarda le iniziative a favore delle imprese, la Popolare del Mezzogiorno ha aderito alla proroga dell’Accordo per il credito 2013-2014, che riguarda le domande di sospensione dei debiti delle imprese. Fino all’8 ottobre scorso sono arrivate alla nostra attenzione 216 richieste e ne sono state accolte 137. In Basilicata, nello specifico, sono state concesse dalla nostra banca 40 richieste di sospensione mutuo per un valore di agevolazione nei confronti delle imprese per circa 700 mila euro”.
“Ai soggetti privati e alle aziende in difficoltà – afferma Sergio Mazzarella, direttore territoriale di Banca Carime per Salerno, Potenza e Puglia nord – è consentito di sospendere fino a 12 mesi il rimborso delle rate dei finanziamenti, sia totalmente, sia per la sola quota capitale. Per sostenere i lavoratori in cassa integrazione straordinaria, la banca ha previsto una particolare forma di aiuto che prevede la possibilità di anticipare l’80% dell’ultima retribuzione mensile moltiplicato per sette, fino alla concorrenza massima di 6.000 euro. Soffermandosi sul credito alle imprese Mazzarella commenta: possiamo affermare che è aumentata l’attenzione, rispetto al passato. Ciò è frutto anche delle politiche della Bce che, implicitamente, attraverso l’asset quality review spinge le banche verso questa direzione”.
“Non c’è un solo nostro cliente in difficoltà che non sia stato messo in condizione di cercare con noi una soluzione ai suoi problemi – sostiene Giorgio Costantino, direttore generale della Bcc di Laurenzana e Nova Siri che sul fronte del credito alle imprese aggiunge: “non credo sia cambiato il modo di fare credito, ma è diventata più importante l’analisi delle prospettive di medio termine delle aziende. L’analisi del merito deve sempre rispondere a un criterio di buon senso, valido sia prima della crisi, sia oggi: le banche devono concedere finanziamenti a chi è in grado di rimborsarli”.