Rapporto Bankitalia, Somma (Confindustria): “Conferma dello stallo lucano, oa cambio di passo per scongiurare il collasso”.
Di seguito la nota integrale.
“Il quadro che emerge dal 17esimo rapporto di Banca d’Italia sull’economia lucana conferma e certifica quanto sosteniamo da tempo, già prima dell’emergenza Covid19: l’economia lucana è ferma, nel 2019 si è di fatto interrotta la crescita del Pil registrata negli anni precedenti che aveva consentito alla Basilicata di recuperare i livelli della precedente crisi-economica finanziaria. Le ricadute positive dell’evento Matera Capitale europea della Cultura sono riuscite a contenere solo in parte la contrazione delle produzioni trainanti della nostra economia, industria estrattiva e automotive. Lo tsunami indotto dall’emergenza Covid 19, che nei primi mesi dell’anno in corso ha piegato l’industria (interessata dal lockdown per una quota di valore aggiunto pari al 40 per cento) e colpito duramente anche il settore dei servizi – in particolare quelli legati al turismo – precedentemente in sostenuta crescita, è destinato a compromettere in maniera grave la tenuta economica e sociale della regione”: questo il commento del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, al consueto aggiornamento della Banca d’Italia sullo stato di salute dell’economia lucana, presentato nella giornata di martedì.
“Già prima dell’inattesa emergenza provocata dal Coronavirus – ha spiegato Somma – avevamo spronato le istituzioni regionali alla definizione una strategia di rilancio della Basilicata. Quella che fino a qualche mese fa era una sollecitazione, ora è una priorità urgente e inderogabile: è necessario programmare la Basilicata dei prossimi 10 anni. Uno sforzo al quale sono chiamati tutti gli attori, istituzionali, economici e sociali per costruire un percorso di ripartenza resiliente, duratura e sostenibile. E’ indispensabile definire un piano strategico di sviluppo che deve avere il carattere dell’urgenza, per tirare fuori la Basilicata dalle secche in cui si trova e che, con molta probabilità, presenterà altri ulteriori negativi resoconti in autunno. Va colta appieno l’eccezionalità della situazione in cui ci siamo ritrovati per sancire una reale discontinuità di approccio per individuare ed enfatizzare i cardini di fondanti per una nuova stagione di sviluppo. Una nuova progettualità che deve coraggiosamente guardare al futuro assegnando all’industria un ruolo centrale nelle strategie di rilancio. E’ necessario consolidare l’esistente, orientando le produzioni tradizionali a soluzioni innovative di prodotto e di processo, ma al contempo occorre dotarsi degli strumenti necessari a una nuova stagione di attrazione di investimenti. Essa va basata sui punti di forza che la regione da sempre è in grado di esprimere – quali basso tasso conflitto sociale e di criminalità organizzata, aree attrezzate libere da industrie, a cui ora si aggiunge anche il fattore della resilienza al virus Covid19 – ma anche e soprattutto agendo su due questioni prioritarie: infrastrutture e competitività del territorio”.
Un obiettivo, quest’ultimo, che, a parere del presidente Somma, va raggiunto con una forte spinta alla digitalizzazione, una robusta azione di snellimento e semplificazione dell’apparato burocratico regionale, il rafforzamento dei monitoraggi ambientali volto a salvaguardare la preziosa dotazione di risorse che la regione dispone, e un più incisivo raccordo tra domanda e offerte di competenze per l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo che sia realmente sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
“Si tratta, insomma – ha concluso il numero uno degli industriali lucani – di valorizzare il protagonismo imprenditoriale, delle forze sociali e delle comunità territoriali per ordire una tessitura di processo che sia veramente in grado di far conseguire avanzamenti, sul versante della pianificazione strategica e delle ricadute a livello locale di quanto è in corso di elaborazione a livello nazionale, per intercettare il variegato set di strumentazione predisposto a livello comunitario, per risalire la china dopo questa inaspettata e dolorosa battuta di arresto”.