Rapporto Caritas, Esposito (Cgil Potenza): “Dati allarmanti, servono interventi urgenti”. Di seguito la nota integrale.
“I dati sulla povertà che emergono dal rapporto della Caritas di Potenza sono allarmanti e confermano le nostre preoccupazioni sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici che, come più volte denunciato dal sindacato, nonostante un’occupazione non riescono ad arrivare a fine mese. Preoccupante anche l’accesso degli anziani, sempre più soli e con pensioni minime. È evidente che servono delle misure di sostegno imminenti affinché questa crescita esponenziale delle povertà nella nostra regione non diventi incontrollabile provocando forti tensioni sociali”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“Da un lato – prosegue – occorre un cambio di passo da parte del governo nazionale, che è alla base dello sciopero indetto da Cgil e Uil e che ci vedrà scendere in piazza a Potenza davanti alla Regione Basilicata il prossimo 1 dicembre. Bisogna intervenire sulle pensioni, sul lavoro, annullando la precarietà e non aumentandola come sta facendo il governo Meloni; occorre riformare il fisco tassando i più ricchi e lottando contro l’evasione fiscale; bisogna attivare politiche di welfare portando avanti gli impegni assunti sulla non autosufficienza e investire nella sanità pubblica: non è accettabile, come attesta il rapporto Caritas, che vi siano persone costrette a scegliere se fare la spesa o comprare farmaci e curarsi.
Allo stesso tempo – conclude Esposito – c’è una grande responsabilità del governo regionale, che non ha saputo far fronte alla grave crisi economica e sociale che ha colpito la nostra regione e che si è accentuata per effetto della pandemia e delle guerre in corso. È evidente che la politica del bonus è del tutto fallimentare se non accompagnata da interventi strutturali come l’istituzione di un fondo di integrazione salariale a sostegno delle fasce deboli, dei pensionati e delle famiglie in difficoltà. Invece di distribuire gas gratis a tutti indistintamente, senza tenere conto delle fasce di reddito, si potrebbe utilizzare parte delle royalties e del Fondo sociale per dare sostegno al reddito e costruire un nuovo welfare, per ridare speranza e futuro ai nostri giovani”.