“Rimettere al centro dell’interesse nazionale il Mezzogiorno è diventata una necessità e per questo serve un piano di rilancio e sviluppo che ridia dignità e stabilità alla regioni più in difficoltà come la Basilicata oppure si penalizzerà ulteriormente una fetta di territorio ormai al limite. E’ il Rapporto dell’economia lucana del 2013 presentato oggi a Potenza da Unioncamere nell’ambito della 12^ Giornata dell’Economia a richiederlo alle istituzioni e alla politica”. E’ quanto dichiara in una nota Marialuisa Cantisani Segretaria Regionale IDV Basilicata che aggiunge: “la perdita di competitività del nostro sistema produttivo sta avendo serie ripercussioni nella nostra economia regionale al punto che nel Mezzogiorno il reddito medio annuo e’ inferiore di oltre il 28% rispetto a quello del resto d’Italia. In Basilicata, ad esempio, dove il calo del Pil conferma la fragilità strutturale del sistema produttivo locale, potremmo raggiungere il 20% del fabbisogno nazionale di petrolio e attorno ad esso sviluppare anche ricerca e salvaguardia dell’ambiente e questo potrebbe rappresentare un’opportunità strategica se ben realizzata e valorizzata. Siamo ancora in tempo per crescere e per raccogliere le indicazioni di Unioncamere in direzione dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dello sviluppo del capitale umano, attraverso una svolta nell’utilizzo delle risorse della programmazione europea 2014-2020 e delle royalties, innanzitutto evitando dispersioni e sovrapposizioni di interventi e di soggetti di spesa”.
“Non può restare senza commento la drammatica situazione che emerge dal rapporto sull’economia lucana nel 2013 di Unioncamere. Sono dati che confermano un crollo economico, produttivo e demografico che dovrebbe scuotere qualunque attore del panorama sociale e politico della nostra regione”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) componente della commissione Bilancio della Camera. “Un rapporto che conferma la necessità di cambiare radicalmente tutte le politica di spesa e di impiego delle risorse pubbliche, da quelle comunitarie a quelle rivenienti dalle risorse petrolifere. Il crollo del pil di proporzioni allarmanti, sia rispetto alle tendenze nazionali che rispetto a quello delle stesse regioni del Mezzogiorno, e la perdita di 5 mila posti di lavoro solo nel 2013 confermano una condizione che inchioda tutti gli attori delle politiche pubbliche di questi anni ad un giudizio di clamoroso fallimento. Il declino demografico potrebbe poi essere, se non si interviene, la tomba di ogni ipotesi di ripresa se non vengono invertite le tendenze che porterebbero la Basilicata ad una riduzione drastica della popolazione ed ad un suo progressivo invecchiamento. Si impone un progetto di rilancio produttivo della regione in tutti i settori ed un programma di infrastrutture che la possa di nuovo rendere attraente nella dislocazione di investimenti produttivi. Chi celebra successi e si trastulla dei primati elettorali, ha il dovere di considerare che proprio questo granitico blocco politico-elettorale sta condannando la regione verso un inarrestabile declino”.