Rapporto Generazione Z e cibo, Palazzo Italia (Bucarest): valorizzare la Dieta Mediterranea quale modello di stile di vita equilibrato. Di seguito la nota integrale.
Cibi semplici e italiani; particolare attenzione alla sostenibilità; consumare cibo fuori casa è essenzialmente un’esigenza di socialità: sono gli elementi che caratterizzano il rapporto tra la Generazione Z (ragazzi tra 15 e 26 anni) e il cibo secondo un’indagine Ipsos diffusa da Palazzo Italia Bucarest impegnata in programmi di educazione alimentare tra i giovani e nelle scuole e in azioni di promozione di “Marketing Italian Food” per la promozione e commercializzazione sui mercati esteri del “made in Italy” e della diffusione della cultura della cucina italiana ed euromediterranea, con le caratteristiche della dieta mediterranea.
Dalla ricerca emerge come i giovani siano consapevoli dell’importanza di corretti stili alimentari e sport, quale chiave per un migliore benessere fisico, seppur dichiarando alcune difficoltà nel mantenere in equilibrio il rapporto tra alimentazione e salute (per il 27% questo equilibrio è sempre o spesso difficile da tenere, per il 44% è qualche volta complesso).
Soltanto il 20%, inoltre, afferma di sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, pregi e difetti inclusi.
Per la GenZ il cibo deve essere semplice (36%) senza ricette o ingredienti complessi, un momento di svago (24%) per imparare nuove ricette, nuovi ingredienti e culture, nonché una leva per migliorare la propria salute (22%) e per ricaricare le energie (20%).
Le ragazze e i ragazzi under26 hanno maturato una forte sensibilità ambientale con ricadute sulle scelte alimentari. Il 38% cerca prodotti Made in Italy e il 27% vuole alimenti prodotti in modo sostenibile e senza l’uso di antibiotici oppure ormoni. Il 26% rifiuta i prodotti che provengono da allevamenti che non rispettano il benessere degli animali. I bio dipendenti sono il 20%, una preferenza che scavalca l’interesse per il Km0 (18%).
Su una cosa concorda la maggioranza assoluta dei giovani di questa generazione (91%): la necessità di ripensare il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato, prediligendo un sistema alimentare più sostenibile, a svantaggio di modelli che accelerano fenomeni di deforestazione, cambiamento climatico e deterioramento della biodiversità.
Nel rapporto con il cibo, i giovani della GenZ hanno un alto tasso di usualità e abitudinarietà. Tendono a scegliere sempre le stesse cose e amano sperimentare solo le novità sospinte dalle varie mode. I loro cibi preferiti sono quelli delle 3P, che stanno per pizza (50%), pasta (42%) e patate (41%). Invece, le bevande preferite sono acqua naturale (50%), succhi di frutta (40%) e caffè (38%).
I giovani della GenZ sono dei conviviali assoluti e amano usare il cibo per tessere le loro relazioni. Il 66% mangia fuori casa almeno una o due volte la settimana. Il 34% lo fa per incontrare i propri amici e il 26% per vivere un momento particolare con il proprio partner.
Il pasto fuori casa è anche, per il 31%, un’occasione per mangiare qualcosa di insolito, per uscire dalla solita routine, mentre per il 25% è l’occasione per gustare quello che piace e non subire le imposizioni della famiglia. Sullo sperimentare nuove cucine la frontiera giovanile appare piuttosto risicata (16%), mentre per il 7% mangiare fuori casa è l’occasione per bere alcolici all’insaputa dei genitori.
Complessivamente dalla ricerca emerge che la maggioranza della GenZ, il 56%, ha una relazione in tensione con il cibo, un rapporto turbato, mentre il 44% è piuttosto “pacificato”, delineando un rapporto disteso con il cibo. Purtroppo, in quella maggioranza del 56%, troviamo circa un quarto degli intervistati (25%) che appartiene al campo degli “sregolati”, delle persone che hanno una relazione conflittuale e complessa con il cibo.
“Sono per noi utili indicazioni che – commenta Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia – ci aiutano a comprendere meglio l’approccio dei ragazzi con il cibo in modo da difendere l’immagine dell’Italia, soprattutto dei suoi prodotti agroalimentari, che possiede un’aura che va al di là della realtà delle cose. Un’idea fatta di desideri e sogni, non solo d’informazioni concrete e circostanziate. Di qui l’attuazione nel 2024 della “Carta di Palazzo Italia” che abbiamo lanciato in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo. La nostra “Carta” vuole essere un punto di riferimento, innanzitutto per i professionisti della cucina e un ulteriore stimolo ad accrescere le iniziative dal basso. Al centro gli obiettivi di valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche delle Regioni e dei territori italiani, anche a fini turistici; valorizzazione della Dieta Mediterranea quale modello di stile di vita equilibrato; Scegliere la cucina più sana (euro-mediterranea) sostenendo la candidatura di quella italiana a Patrimonio Unesco; tutela e valorizzazione dei prodotti a denominazione protetta e controllata, unitamente ad azioni di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding; azioni di promozione dei vini italiani per migliorarne il posizionamento sui mercati internazionali; attività di presentazione e internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana del settore”.