Recovery Fund, Baldantoni (Palazzo Italia Bucarest e Associazione Lucani nei Balcani): “Progettare piattaforme per vendita prodotti alimentari del sud”. Di seguito la nota integrale.
Gli imprenditori meridionali all’estero guardano con attenzione ai progetti che saranno contenuti nel Recovery Fund attraverso il PNRR in particolare a quelli finalizzati all’export dei prodotti alimentari provenienti dal Sud. Ad affermarlo è Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia Bucarest e dell’Associazione Lucani nei Balcani sottolineando che , secondo ISMEA, l’emergenza Covid-19 ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale, sempre nel 2020, ha superato i 6,5 miliardi di euro. Inoltre, uno studio Coldiretti ha registrato nel 2020 un +7,4% sulla crescita della spesa alimentare degli italiani. E’ dunque prioritario definire progetti che rafforzino ogni iniziativa che vada nella direzione delle vendite on line dei prodotti alimentari “made in Italy”. Si tenga conto – afferma ancora Baldantoni – che l’Agenzia per la coesione territoriale del Ministero del Sud ha stimato che solo tra fondi strutturali del ciclo 2014-2020 ancora da spendere, inizio del ciclo 2021-2027 e fondi del programma React-Eu (parte del Next Generation Eu) fino al 2023 al Sud dovranno essere spesi tra 9 e 10 miliardi annui. Nel caso dei 191,5 miliardi del Recovery Fund, di cui si parla, la parte del piano Next Generation, si può calcolare come base minima il 34% di spesa per il Sud prendendo a riferimento il parametro della popolazione residente (anche se il ministero dell’Economia sta lavorando per una quota anche più alta, almeno il 40%). Si tratterebbe di circa 65 miliardi, da spendere in questo caso entro il 2026. Siamo di fronte a poste finanziarie molto consistenti ed impensabili prima della pandemia che pertanto vanno spese bene con progetti di filiera, tra i quali quella alimentare.
Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza ultradecennale e di conoscenza dei mercati specie dei Paesi Balcani realizzata attraverso nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del ‘made in Italy’”. La piattaforma di vendite web “Marketing Italianfood” che abbiamo realizzato a Palazzo Italia Bucarest – evidenzia – è a disposizione delle nostre imprese e dei nostri produttori tenendo conto che il consumatore europeo ha bisogno più che mai di ottenere garanzie circa la sicurezza alimentare: l’origine, la tracciabilità e le certificazioni saranno pertanto elementi da evidenziare sempre più nella comunicazione. In questo contesto l’italianità ed il localismo giocheranno un ruolo centrale.
Spetta adesso al Governo e alle Regioni del Sud – conclude Baldantoni – raccogliere queste disponibilità ed investire nelle piattaforme di filiera alimentare.