Il Direttivo dell’ANCI Basilicata si è riunito il 5 gennaio scorso per discutere l’ordine del giorno “Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e Tirocini di Inclusione Sociale (TIS) in favore dei nuclei familiari svantaggiati”, alla presenza dei seguenti membri: Andrea BERNARDO (Presidente Anci Basilicata – vicesindaco Colobraro); Felicetta LORENZO (Coordinatrice Piccoli Comuni – Sindaco di Rapone); Domenico BENNARDI (Sindaco di Matera); Fernando PICERNO (Assessore Comune Potenza); Sabino ALTOBELLO (Sindaco Lavello); Graziano SCAVONE (Sindaco Tito); Giovanni LETTIERI (Sindaco Picerno); Nicola MOREA (Sindaco Irsina); Salvatore COSMA (Sindaco Tursi); Viviana CERVELLINO (Sindaco Genzano di Lucania) Gerardo LAROCCA (Sindaco Brindisi di Montagna); Nicola SABINA (Consigliere Comune Pietragalla); Filippo LUBERTO (Consigliere Nazionale Anci – Sindaco Grassano); Marco ZIPPARRI (Componente organismi Anci – Sindaco Maesicovetere). Il Direttivo, dopo ampia ed articolata discussione, ha unanimemente condiviso il presente verbale contenente le richieste da avanzare alla Regione Basilicata per salvaguardare la prosecuzione delle attività da parte dei beneficiari dei programmi RMI e TIS, così da consentire ai Comuni di continuare a fornire ai cittadini importanti servizi, nonché garantire ai lavoratori di pubblica utilità serenità economica e dignità sociale (si evidenzia che il programma RMI e TIS riguarda direttamente ben 1.873 cittadini lucani, coinvolgendo indirettamente numerosi nuclei familiari). Preliminarmente, alcuni componenti del Direttivo hanno evidenziato che l’interruzione del programma RMI tra sei mesi comporterebbe l’impossibilità per i Comuni di continuare ad effettuare una serie di servizi pubblici utili alla popolazione, con aggravi di costi per i Comuni ed i cittadini in caso di esternalizzazione dei servizi ed una retrocessione nei servizi che sarebbe mal compresa dall’opinione pubblica. Altri componenti hanno riportato e sostenuto le legittime richieste dei lavoratori di pubblica utilità di proseguire nei progetti in corso sino a quando non si troveranno soluzioni valide, per tutti, che portino ad un effettivo inserimento nel mondo del lavoro. E’ stato anche ricostruito l’impegno che il Direttivo Anci ha profuso nella vicenda, in rappresentanza di tutti i colleghi sindaci, attraverso incontri tenutisi durante l’intero anno 2022 con l’assessorato regionale alle politiche del lavoro, volti ad individuare soluzioni per i lavoratori e i comuni utilizzatori; soluzioni che la Regione Basilicata ha ritenuto non sostenibili economicamente (di seguito si riporteranno lem proposte avanzate da Anci nel corso degli incontri, già formalizzate ripetutamente per iscritto). In particolare, dal 5 luglio 2022 l’Assessore alle politiche del lavoro ha costituito un tavolo permanente, che si è riunito più volte, da ultimo nei giorni precedenti l’emanazione della D.G.R. n. 874 del 14.12.2022, concernente la proroga per sei mesi dei soggetti beneficiari del Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e dei Tirocini di Inclusione Sociale (TIS), con la quale la Regione Basilicata ha approvato la proposta progettuale inerente le azioni di inclusione socio-lavorativa e disposto lo svolgimento di un percorso articolato di inserimento, che prevede il coinvolgimento di cooperative sociali, consorzi, organizzazioni del Terzo Settore, imprese, eccetera; percorso al termine del quale, purtroppo, viene prevista la fuoriuscita dei beneficiari che non troveranno occupazione, ed è facile prevedere saranno in tantissimi. La delibera regionale 874/2022, ovviamente, non soddisfa assolutamente i Sindaci e non recepisce alcuna delle proposte presentate da Anci, nemmeno quelle per le quali vi erano state ampie rassicurazioni da parte dell’assessorato, rassicurazioni purtroppo rimaste disattese. In particolare, ANCI aveva chiesto di porre immediatamente in campo le seguenti azioni volte a sfoltire la platea dei beneficiari e tutelare i lavoratori più anziani e fragili: ➢ accompagnamento alla pensione dei lavoratori di pubblica utilità tra 64 e 67 anni (circa 150 persone), mediante proroghe, ovvero incentivi ai Comuni per mantenerli quali borse lavoro, oppure incentivi alla fuoriuscita; ➢ attivazione immediata delle misure previste dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+ programmazione 2021/202), in favore dei soggetti fragili e/o non scolarizzati rientranti nella fascia di età 55/65 anni; ➢ concessione di contributi alle imprese per facilitare le assunzioni (contributi che, di converso, stante la legislazione vigente, non possono essere concessi ai Comuni). Le predette azioni proposte, stante i dati acquisiti da ARLAB (Agenzia Regionale Lavoro Apprendimento Basilicata), consentirebbero a circa metà degli attuali beneficiari di essere accompagnati alla pensione ovvero inseriti nel mondo del lavoro. Pertanto si chiede l’immediata attuazione delle azioni proposte. Nell’immediato futuro, considerato che la Regione Basilicata sta redigendo la Legge di Bilancio per il triennio 2023/2025 e dovrà attuare i programmi 2023/2027 del Fondo Sociale Europeo in tema di politiche del lavoro, si chiede di individuare le risorse finanziarie necessarie per porre in essere, nell’ordine, le seguenti azioni: 1. prorogare i programmi RMI e TIS per il triennio 2023/2025; 2. individuare politiche attive del lavoro per i lavoratori di pubblica utilità, a titolo esemplificativo: 2.1 finanziamenti alle imprese per percorsi formativi; 2.2 incentivi occupazionali alle imprese che assumono RMI e TIS, i quali abbiano precedentemente partecipato ai percorsi formativi. Inoltre, ANCI Basilicata ha anche articolato un’ulteriore proposta di prospettiva per RMI e TIS, che li farebbe restare nell’ambito pubblico, consistente nell’attivazione di tirocini formativi finalizzati all’inserimento nella platea dei lavoratori agro-ambientali e idraulico-forestali (ove da tempo non viene effettuato il relativo turnover), così da implementare la forza lavoro a disposizione del Consorzio di Bonifica e magari attuare i relativi progetti in modo puntuale e nel corso dell’intero anno solare (non solo per sei mesi come avviene attualmente); eventualmente estendendo i progetti alla manutenzione di strade comunali e provinciali, considerata la ormai totale mancanza di risorse umane ed economiche da parte degli enti locali. Comunque, si invita chicchessia ad evitare di illudere i lavoratori prospettando improponibili assunzioni e stabilizzazioni presso i Comuni della Basilicata, assunzioni impossibili per i seguenti oggettivi motivi: 1. La legislazione nazionale vigente non consente le stabilizzazioni, salvo che per i lavoratori socialmente utili (LSU), per cui non è possibile per i Comuni stabilizzare i beneficiari dei RMI e TIS; 2. I Comuni sono legati a stringenti parametri assunzionali dettati da norme statali, che consentono di assumere pochissime unità di personale a seguito di scelte amministrative ponderate da farsi con complessi atti programmatori (Piano triennale dei fabbisogni; Documento Unico di Programmazione; Bilancio); 3. I Comuni hanno risorse finanziarie limitate, per cui non dispongono delle risorse economiche necessarie per coprire i costi di personale nel medio e lungo termine; 4. I lavoratori da stabilizzare avrebbero, prevalentemente, qualifiche che li vedrebbero rientrare nelle categorie A) e B) del pubblico impiego; di converso l’attuale fabbisogno di personale degli enti locali richiederebbe qualifiche professionali rientranti soprattutto nelle categorie C – istruttori e D – Dirigenti, per le cui assunzioni la legislazione vigente richiede vengano banditi regolare concorsi (dunque non si può far ricorso alle stabilizzazioni). Il presente verbale viene inviato al Presidente della Giunta regionale di Basilicata, al Presidente del Consiglio Regionale, all’Assessore alle Politiche del Lavoro, al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di ciascun gruppo consiliare, ai colleghi Sindaci ed ai rappresentanti dei lavoratori di pubblica utilità.
Gen 10