“L’evento “Welfare Basilicata. Un anno dopo” che la Giunta Regionale ha promosso per il 25 gennaio prossimo allo scopo di fare il punto sui temi della lotta alla povertà, delle azioni a sostegno delle disabilità e del sociale come motore di sviluppo capace di creare posti di lavoro qualificati è la scadenza ravvicinata per indicare i tempi, per noi immediati, le modalità e i contenuti del nuovo bando sul Reddito minimo di inserimento”. E’ quanto sostiene il segretario generale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro, sollecitando l’assessore Cifarelli, di intesa con la Franconi nel doppio ruolo di presidente facente funzioni e assessore alla Salute-Welfare, a riconvocare il tavolo con le parti sociali al quale la Uil riproporrà un progetto-cardine su welfare e lavoro con un rafforzamento-qualificazione e ristrutturazione del reddito di inserimento in stretta relazione con il prossimo Reddito di Cittadinanza. Il 2018 è stato un anno di partenza per la misura che ha fatto della nostra Regione la prima in Italia ad aver formalizzato un simile percorso di contrasto alla povertà, quanto mai doveroso, attraverso iniziative di pubblica utilità che servono alla vita quotidiana delle nostre comunità. L’esperienza che abbiamo avviato – dice il segretario della Uil – va perciò alimentata ed aggiornata con una più efficace progettualità partendo dalla positività sinora espressa, soprattutto per i servizi ai Comuni, la difesa del territorio e dell’ambiente, e dalla consapevolezza che non possono essere certamente redditi di sussistenza a dare dignità sociale specie a quanti si ritrovano,con famiglia a carico, per età troppo giovani per andare in pensione e troppo “vecchi” per trovare un nuovo lavoro, come i lavoratori in deroga o in cig ordinaria. E’ necessario individuare dunque le date di apertura dei cantieri dando seguito alla bontà del progetto.
Per la Uil il contrasto alla povertà e al disagio sociale resta una priorità che tocca troppe persone. Per questo non basta più il Reddito Minimo di inserimento ma occorrono altre misure più incisive in particolare per accrescere occasioni ed opportunità di lavoro buono e stabile. In attesa di verificare le condizioni del provvedimento nazionale, deve essere proprio il tavolo regionale lo strumento – afferma Vaccaro – per mettere a punto una strategia univoca nazionale-regionale di contrasto alla povertà e al disagio sociale con l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali. Noi continuiamo a pensare che si debba trasformare una misura passiva del lavoro in una straordinaria occasione di politica attiva del lavoro. Inoltre, i dati Istat confermano che l’Italia ha bisogno di invertire il trend, spostando gli investimenti sulla protezione sociale in un’ottica inclusiva e nello sviluppo della rete dei servizi territoriali per intercettare i nuovi bisogni, legati soprattutto all’andamento demografico, e offrire le adeguate risposte.
Gen 16