Cgil Basilicata ha inviato una nota sull’accordo stipulato presso la Regione Basilicata su reddito minimo ed ex mobilità in deroga. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nella giornata di giovedì 1 febbraio 2018 i sindacati confederali, rappresentati dai tre Segretari Generali, Angelo Summa, Enrico Gambardella, e Carmine Vaccaro, hanno condiviso con la Regione Basilicata alcuni punti di merito relativamente alla misura del Reddito Minimo di Inserimento e ai percorsi da attivare per separare le due platee A e B, come da noi richiesto reiteratamente.
Si tratta di un’intesa di massima, che però fissa alcuni punti importanti, definendo le direzioni da seguire per risolvere le criticità da noi poste nei mesi precedenti e fare in modo che la platea del Reddito Minimo possa godere di misure differenziate in base alle caratteristiche dei beneficiari.
In particolare, si sancisce il principio di separazione delle platee, prevedendo espressamente nel collegato alla legge di stabilità 2018, norme regionali indirizzate a realizzarlo.
Per quanto riguarda la Categoria A (cd. “fuoriusciti” dalla mobilità in deroga), attualmente composta da 582 persone, si è intanto determinato di emanare un nuovo bando affinché possano essere incluse anche le unità fuoriuscite dalla mobilità in deroga al 31.12.2017 che non hanno potuto partecipare al precedente bando, fermo restando il limite ISEE già previsto e le risorse disponibili (platea prevista in n. 1218 totali, inclusi i 582).
I beneficiari della platea A verranno, inoltre inseriti, in attività nel settore idraulico forestale, mediante progetti specifici, gestiti dal pubblico, destinati al contenimento idrogeologico e alla essa in sicurezza delle strade. I progetti verranno attivati a partire da giugno 2018, in modo da garantire lo svolgimento delle 102 giornate, per le annualità 2018-2020. I beneficiari che entreranno a far parte della platea con il nuovo bando, svolgeranno le predette attività negli anni 2019 e 2020.
Relativamente, invece, alla categoria B, dei “senza reddito”, gli attuali beneficiari e i soggetti inclusi nei TIS (ex COPES), verranno prorogati al 31 dicembre 2018; nei mesi a venire, verranno vagliate le possibili integrazione con la misura del REI, che, a partire dal 1 luglio 2018, diverrà universale e dunque maggiormente inclusiva. L’ipotesi è quella di includere in una misura integrata una platea “mobile” con persone rivenienti da COPES, soggetti titolari di invalidità civile, e fuoriusciti da mobilità sia ordinaria che in deroga che non hanno avuto accesso ad altre misure. L’importo di ca 450 eu al mese sarebbe erogato in misura fissa o con integrazione per gli eventuali già beneficiari del REI.
Si tratta,a nostro parere, di una intesa positiva sulla cui attuazione nei tempi e nei modi previsti vigileremo attentamente. Fondamentale la separazione delle due platee; solo con misure specifiche, tarate sulle caratteristiche dei destinatari, sarà possibile fare in modo che il Reddito Minimo non diventi un mero “ambito di attesa” o, peggio, di assistenzialismo, dando invece la possibilità a lavoratori espulsi dal ciclo produttivo di rientrare sul mercato del lavoro e maturare anche i contributi necessari alla pensione.
Positiva anche l’inclusione di tutti coloro che non sono rientrati a suo tempo nel bando perché ancora inclusi nella platea dei beneficiari ammortizzatori in deroga. In tal modo si porrà fine alla disparità di trattamento tra lavoratori con condizioni simili.