La politica è un fatto concreto e la Basilicata che sogno è una Basilicata dinamica, pratica, veloce e solidale. Oggi più che mai abbiamo l’obbligo di dare l’esempio in un momento storico in cui la politica ed i politici vengono additati come un peso per la società civile.
Io non ho bisogno della politica; è la politica ad aver bisogno di me e di gente come me che abbia idee nuove, progetti e volontà di riportare la comunità all’interno della politica.
In questa direzione va il mio primo impegno formale verso la società civile di Basilicata.
Un primo, rudimentale, esempio di reddito minimo garantito che per 5 anni, in caso d’elezione in Consiglio regionale, io devolverò ad un giovane professionista lucano.
Quello che intendo fare è offrire il 10 per cento del mio eventuale compenso da Consigliere ad un professionista scelto da una commissione istituita ad hoc dagli ordini professionali presenti sul territorio. Settemiladuecento euro annui con i quali i migliori lucani potranno in parte sostenere i loro progetti e le loro imprese, nel senso di iniziative volte alla creazione di nuova economia in Regione. Penso ai medici e agli ingegneri, ai giornalisti e agli assistenti sociali, agli psicologi ed ai geologi. Penso agli imprenditori in generale. Gli unici che, oggi, possono contribuire a risollevare le sorti della nostra regione.
Io credo che la politica abbia l’obbligo di valorizzare il merito, di sviluppare e diffondere la tecnologia e le innovazioni, di assicurare un livello più alto della qualità della vita.
Credo che soltanto creatività e sostegno al talento siano fattori chiave nel campo degli affari, dell’insegnamento e delle professioni: fonti principali per uno sviluppo economico delle città e della regione. Perciò lancio questa sfida alla politica lucana e alla Basilicata tutta, che vorrei diventasse un centro in grado di favorire la crescita d’ogni forma di creatività artistica, culturale, tecnologica ed economica. Oggi la politica ha l’obbligo di sostenere concretamente ogni iniziativa di crescita collettiva. Io comincio da qui, nell’attesa e nella speranza che altri mi seguano perché o si cresce insieme o si muore tutti.
VOGLIAMO L’INDEGNITA’ CHE CI SPETTA ,CHE MANCA DA 4 MESI. E’ ORA CHE LA REGIONI PENSI SOPRATTUTTO A QUESTI, E NON ALLE VOTAZIONI. PERCHE’ SE IL POPOLO LUCANO NON VOTA VOGLIO VEDERE LORO COSA FARANNO!!! ”SI MUOVESSERO IN PRIMUS A PAGARE LE CASSE IN DEROGA E MOBILITA’. POLITICI DA QUARTIERE!!!!!!!!!