Reddito minimo inserimento e tis, Cgil, Cisl e Uil: “Ennesimo pasticcio contro le persone”. Di seguito la nota integrale.
Ciò che si sta delineando relativamente alla situazione dei beneficiari del Reddito Minimo e TIS è l’ennesimo pasticcio a danno delle persone. Come CGIL CISL e UIL di Basilicata apprendiamo che nei giorni scorsi è stata diffusa una nota a firma ARLAB, con la quale si comunicava ai Comuni come “in seguito ad ulteriori approfondimenti” risulterebbe sussistere la compatibilità tra le misure di Reddito Minimo erogato dalla regione e Reddito di Cittadinanza. Questa compatibilità, è bene chiarirlo, è integrazione al sussidio in un tetto massimo, non a cumulo che raddoppierebbe le misure per ogni beneficiario, cosa per la quale siamo sempre stati favorevoli viste le gravi difficoltà di tenuta economica delle famiglie. Ciò nonostante l’Assessore al ramo, Alessandro Galella, nelle scorse settimane avesse a più riprese esplicitamente dichiarato l’incompatibilità delle due misure, determinando, nei fatti, che i comuni e gli enti presso i quali si svolgono i progetti, hanno invitato i beneficiari delle misure a scegliere tra una delle due misure (Reddito Minimo o Reddito di Cittadinanza). Vi è dunque una esplicita responsabilità dell’assessore competente il quale, peraltro, interpellato dalle segreterie confederali sulla necessità di chiarire le contraddizioni evidenti tra le dichiarazioni da lui stesso fatte nei mesi scorsi e quelle a seguire rilasciate dal Presidente Bardi sulla necessità di rivedere l’incompatibilità nonché sui percorsi da intraprendere per la stabilizzazione dei lavoratori interessati, preferisce non rispondere. Quanto avvenuto ha dell’incredibile: mentre l’assessore Galella apre e mantiene un tavolo di confronto per la stabilizzazione delle persone beneficiarie di RMI e TIS, il Presidente Bardi disconosce il suo stesso assessore e rilascia dichiarazioni a tutto campo per lo più in aperto contrasto con quelle rilasciate da Galella e “aprendo”, almeno a parole, alla costituzione di un ulteriore tavolo (il cd. comitato tecnico) di cui ad oggi non è dato sapere i componenti, gli obiettivi possibili e, soprattutto, come si concilierebbe con il tavolo assessorile. Dichiarazioni, quelle di Bardi, che – siamo costretti a ribadirlo – smentiscono clamorosamente nei fatti quanto asserito da Galella in tutti gli incontri fatti presso il suo assessorato nei mesi scorsi: l’assessore, infatti, ha esplicitamente dichiarato di fronte ai componenti il tavolo di escludere categoricamente la possibilità di assunzioni nella pubblica amministrazione, come condiviso con la Giunta Bardi e di vedere come unico sbocco l’assunzione dei beneficiari in aziende private o presso le cooperative sociali, addirittura con la formula dei tirocini, vale a dire una ulteriore forma di sfruttamento e precarietà. Di fronte però alle dichiarazioni del suo presidente, Galella tace, preferendo lasciare nell’incertezza le migliaia di famiglie interessate che, a questo punto, non sanno più a cosa o a chi credere. In questa vicenda, l’assessore e il suo presidente hanno responsabilità gravissime.
Le segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto, con una nota ufficiale all’Assessore Galella in data 19 Gennaio, la convocazione di un incontro urgente per fare luce sui percorsi da intraprendere per arrivare alla stabilizzazione dei beneficiari RMI e TIS, considerato che, ad oggi, al di là delle semplici dichiarazioni nulla di concreto è stato fatto, ribadiscono per l’ennesima volta l’importanza di una urgente concertazione, prospettando, in caso contrario, una grande mobilitazione che coinvolga tutte le platee RMI e TIS.