Riceviamo e pubblichiamo una nota della Federazione della Sinistra di Matera che annuncia l’avvio di una raccolta firme per presentare una legge regionale che garantisca a tutti i lucani un reddito minimo e dichiara il parere contrario alla modifica sostanziale all’articolo 18 proposta dal Governo Monti.
Dopo il successo della petizione popolare contro la volontà del Governo Monti di includere nella sua discutibile riforma del lavoro, una modifica sostanziale all´articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori, la Federazione della Sinistra di Matera ringrazia tutti i cittadini per la cortese collaborazione. Ribadiamo la nostra totale contrarietà a tale volontà governativa che ci pare oltre che indegna, anche controproducente. L´Italia non ha assolutamente bisogno di rendere più facili i licenziamenti e ci pare davvero ridicolo giustificare tale disegno con la necessità di una maggiore
flessibilità in entrata: si può davvero pensare di abbassare gli indici di disoccupazione creando altra disoccupazione? La verità ineludibile è che ci vorrebbe una politica sul lavoro di tipo espansivo, bisognerebbe cioè creare nuovi posti di lavoro, e non promettere i posti che già esistono ad altri. Non c’è alcun nesso tra possibilità di licenziare e maggiori assunzioni.
Le aziende sotto i 15 dipendenti già possono licenziare senza giusta causa per cui ci sembra evidente che questo sia un favore fatto ai grandi gruppi industriali e contro i lavoratori che rivendicano i loro
diritti nonché contro la possibilità di rivolgersi al sindacato.
Storicamente infatti è dalle conquiste dei lavoratori della grandi fabbriche che si sono avuti i diritti, poi estesi a tutti i lavoratori. I casi di Pomigliano e Mirafiori confermano che quello che
scriviamo non è un’ipotesi ma la realtà.
A Pomigliano la Fiat costruisce una nuova società e guarda caso tra i nuovi assunti non è presente nemmeno un lavoratore iscritto alla Fiom su 700 che ve n’erano precedentemente. E tutto questo accade con leggi attutali! Così come a Melfi le motivazioni della sentenza con cui li
giudice da ragione agli operai chiedendone il reintegro parla chiaramente di provvedimento contro operai che svolgono attività sindacale!
Questo provvedimento si aggiunge alla mancata patrimoniale e all’obbligo ai pensionati di aprire un conto corrente , provvedimenti che sono accomunati dai vantaggi apportati alle grandi imprese e le
banche. Proprio coloro che ci hanno condotto alla crisi e coloro che
la sfruttano.
La mistificazione del governo Monti porta alla disinformazione. Ad esempio tutti i media non lesinano lodi al Governo per aver fatto tornare lo spread con i bond tedeschi a livelli accettabili, ma in
realtà lo spread è sceso, e neanche tanto, perché la BCE ha prestato 500 miliardi di Euro al tasso dell´1% e gran parte di quei miliardi sono investiti dagli stessi istituti creditizi in acquisti di Buoni dello Stato e in altra misura si è osservato che vengano accantonati presso la BCE stessa. In poche parole la Banca Centrale Europea presta i soldi ad un tasso irrisorio alle banche private e queste o investono
in titoli di stato con rendimenti ben maggiori o li lasciano depositati presso la BCE. Sembra incredibile ma è vero, la BCE non può prestare soldi direttamente agli Stati dell´eurozona ma li presta alle
banche private a tassi irrisori le quali prestano a loro volta gli stessi soldi a tassi ben maggiori agli Stati sovrani, inoltre gli istituti di credito pensano bene di non mettere questa liquidità di denaro a disposizione del sistema produttivo, da qui derivano tutte le difficoltà all´accesso al credito delle piccole imprese e dei privati cittadini.
In questo scenario la crisi e la recessione sono destinate ad acuirsi, gli effetti dei provvedimenti di questo governo devono ancora manifestarsi e vedrete che saranno dolorosi per una larga fetta della
popolazione. A queste politiche che vedono gli uomini e le donne come strumenti e non come fine ci opponiamo, ci opponiamo ad una politica assegnata e rassegnata ai banchieri.
Vogliono convincerci che queste misure “lacrime e sangue” sono necessarie ma non è vero, o meglio sono necessarie per garantire i privilegi e i guadagni delle categorie egemoni, banchieri e grossi
gruppi industriali.
Per creare nuove opportunità occupazionali per noi sarebbe indispensabile un impiego imponente di risorse pubbliche, una sorta di “NEW DEAL” del XXI secolo. Lo Stato deve tornare protagonista in
economia con politiche che producano da un lato benefici alle comunicazioni e al territorio e dall´altro, di riflesso, occupazione e quindi aumento della domanda interna. Le risorse per tali politiche
sono reperibili oltre che con la giusta lotta all´evasione fiscale, anche con tagli netti alle opere faraoniche ed inutili come la TAV, alle commesse e alle missioni militari, oltre che con politiche
fiscali che vadano a colpire i grandi patrimoni e le rendite finanziarie.
Indispensabile infine ci sembra dotare anche tutti i cittadini di un reddito minimo di cittadinanza, misura contemplata nella stragrande maggioranza degli Stati della Unione Europea. L’istituzione di un
reddito minimo permetterebbe a tutti i lavoratori di essere un po’ meno ricattabili, contrasterebbe l’emarginazione sociale ed in più sarebbe un modo per far aumentare gli acquisti e quindi la domanda di
beni, rimettendo in moto l’economia. Per questa ragione, insieme ad altre realtà della sinistra, stiamo raccogliendo le firme per proporre una legge regionale che dia a tutti i lucani un reddito minimo. Vi invitiamo a rendervi protagonisti di questa iniziativa sottoscrivendo la proposta presso la nostra sede in via santo Stefano,29 tutti i sabati dalle ore 18,30.
Federazione della Sinistra di Matera