Pensare di ripianare il pesante buco di esercizio 2017 dell’Asi di Potenza, come si appresta a fare la Giunta Regionale con il ddl domani in Consiglio, attingendo dal fondo tutela della salute non può certamente considerarsi una buona idea tanto più che i medici del servizio di continuità assistenziale, dando ulteriore prova di responsabilità, hanno deciso di sospendere la protesta sulle visite domiciliari per non far mancare all’utenza un servizio essenziale. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) sottolineando che secondo il ddl che la Giunta vorrebbe far approvare in aula domani ,“ad occhi chiusi” e in tutta fretta, 787.272 euro necessari a dare ossigeno all’Asi si prelevano dal finanziamento aggiuntivo corrente per livelli di assistenza superiori ai LEA. In linguaggio non ragionieristico meno servizi e prestazioni per la salute dei cittadini e più sevizi al Consorzio che se fossero realmente rivolti ad accrescere la competitività delle imprese potrebbero anche, forse, diventare un sacrificio sopportabile. Ma così non è perchè la riforma della governance dei Consorzi (compreso quello di Matera) nonostante la legge approvata resta solo un buon proposito. Per i medici dell’ex Guardia Medica ai quali si chiede di restituire indennità derivanti dal semplice utilizzo della propria auto per raggiungere le postazioni dei comuni lucani non è certo un bel segnale. Come non lo è per i tantissimi cittadini lucani che devono pagarsi di tasca propria prestazioni sanitarie e farmaci che il SSR non riconosce. Ma una domanda viene spontanea: chi ha fatto e perché tutti i debiti del Consorzio Asi che adesso pesano sulla salute dei lucani?
Nov 28