Il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, ha emanato in data odierna l’ordinanza n. 33, pubblicata sul Bur, avente ad oggetto il divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole sull’intero territorio lucano nelle aree interessate dallo svolgimento di attività nel settore agricolo, in coerenza con la mappa del rischio “Workclimate” elaborata dall’Inail (www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta).
Fino al 31 agosto non si potrà lavorare tra le ore 12.30 e le 16.00 nei giorni in cui, sul portale dell’Inail dedicato, per i lavoratori esposti al sole e con attività fisica intensa risulterà un rischio alto.
“Un provvedimento di civiltà che risponde anche a una sollecitazione della Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, Margherita Perretti, che ringrazio per la sensibilità e il lavoro svolto”, dichiara il presidente Bardi.
Pietro Simonetti (Tavolo Nazionale Anticaporalato-Ministero Lavoro) in una nota esprime soddisfazione dopo aver appreso la notizia che La Regione Basilicata a seguito delle richieste avanzate dalla Commissione Pari Opportunità e dallo stesso Simonetti ha emanato l’ordinanza che vieta il lavoro nei campi nelle ore più calde. Di seguito la nota integrale.
Dopo la la Regione Puglia si tratta della seconda Regione che interviene per tutelare lavoratrici lavoratori impegnati in questa fase nel duro lavoro di raccolta dei prodotti agricoli in particolare nell’area Bradanica e nel Metapontino.
Questa misura si inquadra anche nelle attività di contrasto al caporalato che gestisce in molti punti la forza lavoro e che preme per lo sfruttamento anche con le alte temperature nei momenti più cadi del giorno.
Nel ringraziare la Regione per avere fatto come la Puglia e’necessario aprire con urgenza il Centro di accoglienza di Palazzo e del Metapontino per dare i servizi ai lavoratori stagionali sulla base degli avvisi adottati nell’ambito del progetti SU. PR. EME sostenuti da finanziamenti pari a 570 mila euro erogati dalla UE anche combattere l’arrivo dei caporali, in particolare nell’area del Bradano,
che cercano di insediarsi nei ruderi e nelle capanne.
L’attuazione del Piano nazionale anticaporalato, con le relative azioni territoriali, diventa essenziale,così come importante e’lo sbocco della delibera per il completamento del Centro di Scanzano per l’utilizzo dei 2 milioni del Pon legalita.