I dati della produzione nei primi tre mesi del 2024, dopo due anni di crescita segnano un’inversione di tendenza rispetto al trimestre dell’anno precedente. Si riscontra infatti un dato negativo -9,8% rispetto al 2023. Nello specifico nel I° trimestre del 2024 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 170.415 unità contro le 188.910 del 2023. La produzione di autovetture segna un -23,8%, pari a 105.255, mentre quello relativo ai veicoli commerciali segna una crescita del 28,5%, in termini di volumi pari a circa 14.460 veicoli commerciali in più.
Negli stabilimenti di produzione delle auto abbiamo riscontrato una situazione particolarmente negativa. Fatta eccezione per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco che rappresenta più della metà della produzione totale e dove riscontriamo una crescita del +26% rispetto al 1° trimestre 2023, gli altri quattro stabilimenti dimezzano la produzione auto con flessioni molto significative.
Sicuramente condizionata anche dal ritardo degli incentivi per le auto ecologiche. Il Polo produttivo di Mirafiori perde la spinta della 500 elettrica che aveva caratterizzato la salita produttiva degli ultimi tre anni, compensando il continuo calo delle Maserati. Gli stabilimenti di Melfi e Cassino subiscono l’attesa verso la transizione alle future produzioni sulle due nuove piattaforme Stla Medium e Stla Large previste a partire rispettivamente dalla fine 2024 e dalla prima metà 2025.
I veicoli commerciali di Atessa dopo due anni di flessione negativa, ritornano a dare un contributo positivo ed importante ai volumi complessivi. Se l’andamento riscontrato nel 1° trimestre 2024 viene confermato nei prossimi mesi e gli incentivi non invertono la tendenza, la produzione complessiva, con i veicoli commerciali, si attesterà poco sopra le 630 mila unità al di sotto delle 751 mila del 2023.
• Plant di Melfi
Delle 25.100 auto prodotte, il 51% è rappresentato da 500x, il 26% da Jeep Renegade e il 23% da Jeep Compass. Il dato produttivo sul primo trimestre rispetto all’anno precedente è fortemente negativo – 50,7%. In termini di volumi è lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto, con 25.770 unità in meno rispetto al 1° trimestre 2023. Se lo rapportiamo al periodo pre-covid, il 1° trimestre 2019 la perdita è ancora più pesante -41.819 auto (-62%).
Nel primo trimestre gli stop produttivi collettivi sono stati complessivamente 28 giorni gestiti con il CDS. Negli altri giorni l’utilizzo del CDS è stato del 23% pari ad una media di 1282 lavoratori ogni giorno.
Il venir meno di circa 1/3 della produzione rispetto al 2019 ha comportato delle ripercussioni negative in termini occupazionali, che si sono affrontate con vari strumenti alternativi ai licenziamenti, come le incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (nell’ultimo anno periodo ha coinvolto quasi 1.600 lavoratori portando l’occupazione a 5.570) e le trasferte infra-gruppo, attualmente sono circa 710 persone. Da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento si è ridotta passando da 17 a 15 turni.
La situazione di Melfi è comunque difficile e complessa soprattutto nella fase di transizione verso i cinque nuovi modelli multibrand completamente elettrici, sulla piattaforma Bev STLA Medium, che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura per lo stabilimento lucano, ma che in questa fase di preparazione ha comportato la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà con scadenza 4 agosto 2024.
Nell’ultimo incontro al MIMIT la direzione Stellantis ha confermato che sono 5 i modelli full electric e ha comunicato il cronoprogramma per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali produzioni. Nello specifico nell’ultimo quadrimestre del 2024 partirà la salità produttiva della prima delle due vettura full electric a marchio DS, seguiranno entro il 2026 gli altri lanci produttivi dei modelli Jeep e Lancia. La produzione stimata a regime dei 5 modelli sarà di circa 260 mila vetture anno, che secondo la direzione aziendale dovrebbe saturare l’impianto.
Ci è stato comunicato il cronoprogramma di uscita delle attuali produzioni che prevede la prima ad uscire nella prima metà del 2025 sarà la 500X , a seguire la Jeep Renegade a fine 2026.
Per l’indotto stiamo agendo a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate per evitare impatti negativi a livello occupazionale. Attualmente nell’indotto sono occupati circa 3.000 lavoratori. Gli incontri svolti in sede ministeriale per noi devono rappresentare l’ambito dove ottenere quegli elementi di garanzia che oggi non abbiamo e non abbiamo ricevuto a tutt’oggi da Stellantis. E’necessario che il gruppo sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nelle stesso tempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni. Inoltre è indispensabile agire sull’accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell’area di Melfi.