“Quella di realizzare una rete forte delle aziende del settore idrico è l’unica prospettiva in grado di garantire un futuro di efficienza e di qualità del servizio”, è quanto ha affermato l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese, intervenendo questa mattina alla tavola rotonda “Servizi Idrici e Ambientali nel Mezzogiorno: proposte di sviluppo”, che si è svolta nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari, organizzata da Utilitalia in collaborazione con Svimez e fondazione Utilitatis.
“Occorre mettere a frutto le migliori esperienze maturate dai gestori del servizio idrico integrato, mettendole a disposizione di tutti affinché – ha precisato Marchese – possano contribuire a colmare il deficit di efficienza tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Nord. Abbiamo problematiche e criticità comuni, che riguardano le perdite di rete, la morosità e il recupero dei crediti, la necessità di progettazioni e formazione di qualità. Non è possibile immaginare grandi e importanti investimenti gestiti attraverso un sistema frammentato in piccole e piccolissime organizzazioni in scala municipale”.
Secondo Marchese, inoltre, le infrastrutture idropotabili necessitano di nuove dotazioni finanziarie per invertire la direzione di un rapporto tra Nord e Sud che rischia di vedere un divario sempre crescente. “Esistono – ha concluso l’amministratore unico di Acquedotto Lucano – buoni presupposti sui quali i gestori possano lavorare e tutti si fondano sulla innovazione da adottare ad ogni livello e che richiede un cambio dì mentalità e di approccio, tanto nella visione strategica quanto nella operatività”.
Alla tavola rotonda, coordinata da Giuseppe De Tommaso, direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” hanno preso parte anche Michele Di Natale, Presidente Gori, Luigi Incarnato, Commissario Liquidatore Sorical, Sandro Murtas, Direttore Generale Abbanoa.