La rete tecnica dei professionisti lucani: “Il 6% dei comuni lucani è sprovvisto di piano di protezione civile”. Di seguito la nota integrale.
A livello nazionale 7034 comuni su 8051 dispongono di un piano di protezione civile mentre in Basilicata il 6% dei comuni (120/131), è sprovvisto di piano. In pratica questi comuni non sarebbero in grado di gestire nessuna forma di emergenza. E’ l’allarme lanciato dall’Ordine dei Geologi di Basilicata annunciando che come “rete tecnica dei professionisti lucani”- Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri – domenica 20 ottobre saremo nelle principali piazze italiane per incontrare i cittadini e spiegare, in modo semplice e chiaro, cosa significhi il rischio sismico, le variabili che possono incidere sulla sicurezza di un edificio e le agevolazioni finanziarie (Sisma Bonus ed Eco Bonus) oggi a disposizione per migliorare la sicurezza della propria abitazione a spese quasi zero.
La Protezione Civile siamo noi, noi cittadini, noi liberi professionisti; facciamo parte tutti di un sistema capace di contribuire ed operare con il massimo della professionalità e solidarietà. Ne è un esempio il grosso contributo dato dai liberi professionisti nel supporto alle attività di Protezione Civile nel Centro Italia dove migliaia di professionisti quali geologi, geometri, ingegneri e architetti hanno effettuato sopralluoghi e valutazioni di primo livello su edifici, infrastrutture e aree geologicamente critiche – afferma Gerardo Antonio Leon, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza.
I liberi professionisti rappresentano un valido supporto ai centri di competenza, il braccio operativo sul territorio capace di valutare ed analizzare situazioni di criticità nei tempi e nei modi dettati dall’emergenza. Chiaramente le attività di emergenza devono essere precedute da una valida attività di prevenzione. Come Rete delle Professioni stiamo investendo molto “in tempo di pace” – afferma Giuseppe d’Onofrio, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Potenza – domenica 20 ottobre terremo punti informativi distribuiti su tutto il territorio nazionale. Obiettivo finale è accrescere la cultura della prevenzione sismica e promuovere l’adesione dei Cittadini al programma di prevenzione attiva Diamoci una Scossa!, che nel successivo mese di novembre vedrà Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri svolgere visite tecniche informative presso le abitazioni per una prima valutazione sommaria dello stato di sicurezza degli edifici.
Queste attività – afferma Gerardo Colangelo, Presidente dell’Ordine dei Geologi di Basilicata – si sposano perfettamente con la “Settimana Nazionale della Protezione Civile” il cui obiettivo non è solamente quello di presentare le attività delle componenti e delle strutture operative della Protezione Civile ma al centro di tutto ci sono le buone pratiche di prevenzione dai rischi. Resilienza è la parola d’ordine finalizzata alla capacità di ripartire, di ricostruire in modo sicuro e in luoghi sicuri. Gli studi di microzonazione ne sono un esempio, vedere geologi, ingegneri, architetti lavorare in sinergia, chiaramente ognuno per le proprie competenze, sulle condizioni limite di emergenza, sugli effetti e amplificazioni di sito in caso di terremoto rappresenta una best practice fondamentale e di estrema importanza per la messa in sicurezza del territorio. La legge n.225/1992 e successive modifiche ha introdotto per la prima volta l’obbligo da parte dei comuni di dotarsi di adeguata pianificazione di emergenza. Questa pianificazione, richiede per la sua stesura il supporto tecnico di diverse figure professionali che per la loro specifica competenza possono fornire utili elementi alla definizione della pericolosità di un territorio e, conseguentemente, a contribuire alla definizione dei possibili scenari che meglio corrispondano alla reale situazione attesa. Nei Piani di Emergenza, a partire dalla fase di allerta, sono da prevedere procedure che consentono di attivare azioni di previsione e prevenzione mediante i Presidi Territoriali. Infatti, dopo la tragedia di Sarno del 1998, con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 il Presidio territoriale Idrogeologico è stato introdotto in modo normativo all’interno delle attività a cui affidare l’attività di presidio.
Gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico non possono essere gestiti e finanziati “a macchia di leopardo” ma servono azioni di pianificazione e programmazione di più ampio respiro dove ogni comune o ente si doti di un parco progetti che vede il libero professionista al centro di questa attività di prevenzione – afferma Giuseppina Bruzzese, Presidente del Collegio dei Geometri della Provincia di Potenza.
Per le aree già edificate sono necessari un’insieme di interventi strutturali e non strutturali che vanno dalle opere di consolidamento dei pendii instabili e la difesa dalle alluvioni, alle delocalizzazioni, alle reti di monitoraggio strumentale e/o di allertamento. Per le aree non ancora edificate è fondamentale ubicare in posti sicuri le aree di nuova urbanizzazione con particolare attenzione per gli edifici strategici quali ospedali, scuole, uffici pubblici e attuare una corretta pianificazione territoriale, mediante l’applicazione di vincoli e regolamentazione d’uso del territorio (PAI), che costituisce l’azione più efficace di riduzione del rischio nel medio-lungo termine.
In conclusione, i professionisti lucani sono pronti a questa sfida, noi ci siamo ma soprattutto vogliamo esserci “prima” e non “dopo” l’accadimento di un evento calamitoso, mettendo in campo, insieme ai cittadini, al mondo della ricerca e della P.A. tutte le azioni finalizzate alla mitigazione dei rischi naturali – evidenzia Colangelo.