Nicola Ricciardi, Presidente “Fisco e territorio – Azione Lucania”: “Pace Fiscale, ma che cosa è?”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Si sente in questi giorni un gran parlare di “pace fiscale”, se ne occupano giornali e televisioni ma di cosa si tratta realmente, come funziona e chi potrebbe usufruirne?
Il provvedimento è ancora in fase di approvazione ma, dalle informazioni in nostro possesso, alcune considerazioni possiamo già farle.
Iniziamo col dire che dovrebbe essere molto più favorevole del vecchio provvedimento di rottamazione delle cartelle approvato dal precedente governo. Quello eliminava solo gli interessi e le sanzioni, lasciando intatto tutto il debito rimasto; questoinvece taglia anche le imposte. Inoltre, non si limita alle cartelle esattoriali (quelle della ex Equitalia per intenderci) perché dovrebbe ricomprendere anche gliatti di accertamento (quelli dell’Agenzia delle Entrate e della Giardia di Finanza) e le “liti tributarie” (gli atti per i quali si è già proposto ricorso al Giudice).
Come si struttura il provvedimento: un primo atto dovrebbe riguardarela fase che precede i controlli del Fisco, quando cioè il cittadino sa che può aver sbagliato e – prima che vi sia un controllo – decide spontaneamente di mettersi in regola.
La seconda fase della pace fiscale dovrebbe riguardare invece quei casi in cui i controlli – dell’Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza o dell’INPS – ci sono già stati; in questi casi, il cittadino, si vedrebbe riconoscere subito la cancellazione di sanzioni e interessi e ci sarebbero poi ulteriori incentivi per chiudere la sua posizione.
In ultimo, sarebbero previste agevolazioni per ridurre il contenzioso, quindi per quei casiin cui le cartelle sono già state notificate ed è stato già proposto ricorso al Giudice; in questo casodovrebbero essere eliminatesanzioni e interessi e dovrebbe esserci ancheun ulteriore sconto sulle somme dovute. Lo sconto saràdiverso a seconda della “fase di giudizio”, del fatto cioè che il procedimento sia in primo grado, in appello o in Cassazione. Troppe liti col Fisco, troppo spesso il Fisco soccombe, quindi incentivi per chi decide di chiudere tutto e non andare avanti.
Infine, uno sguardo alle aliquote, a quanto cioè il cittadino dovrà concretamente pagare. Nel dettaglio, le aliquote previste sarebbero tre: quella del 25%, quella del 10% e quella del 6%da applicare a seconda del profilo del debitore. Maggiore è la difficoltà nell’assolvere il pagamento, maggiore sarà lo sconto.
Quindi, scontinon uguali per tuttima legati alla concreta situazione dei cittadini, che tengano in considerazione tutta una serie di elementi quali l’eventuale presenza di figli minori, il possesso di un’abitazione, nonché ovviamente l’eventuale stato di disoccupazione o cassa integrazione.
Set 07