Il TAR del Lazio, mercoledì 17 giugno 2015, finalmente prenderà in esame gli oltre 400 ricorsi contro il provvedimento contro l’IMU agricola dei comuni di tutte le regioni di’Italia sostenuti dalle diverse Anci regionali, Regioni e Associazioni.
In realtà questa norma sta producendo nelle aree rurali italiane una serie di gravissimi problemi mettendo in difficoltà non solo una già precaria economia agraria di molte aziende ma anche i cittadini che abitano nei comuni interessati e le stesse amministrazioni comunali.
Una tassa giudicata iniqua e persino inesigibile da più parti e finanche dallo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che l’ha definita un grave errore cui porre presto rimedio.
Praticamente nessuna voce si è levata a difendere il provvedimento che ha sottratto 350 milioni di euro ai comuni rurali in difficoltà, costringendoli a pesantissimi tagli ai servizi per tutti i cittadini e riducendone diversi sull’orlo del fallimento.
Un provvedimento che colpisce le comunità rurali in un momento economicamente e socialmente delicato contro cui in questi mesi si sono sviluppate moltissime iniziative di cui i sindaci sono stati spesso protagonisti insieme agli agricoltori e alle associazioni che stanno sostenendo la vertenza perchè il provvedimento venga ritirato.
In questo quadro è nato il Coordinamento Nazionale NoImu sui terreni sulla spinta di importanti mobilitazioni costruite da Associazioni e Movimenti rurali di diverse zone d’Italia che chiama al presidio il 17 giugno 2015 dalle ore 10 alle ore 14 alla Via Flaminia, 189, Roma davanti alla sede del TAR del Lazio.
“L’iniziativa” fa sapere Gianni Fabbris portavoce del coordinamento Nazionale NoImu “non è rivolta contro i giudici ma al contrario chiede alla politica di fare un passo indietro senza accampare motivazioni di opportunità.”
La preoccupazione del movimento infatti, è che i magistrati possano decidere severamente, avendo tutti gli elementi per esprimersi sui profili di illegittimità e incostituzionalità della norma senza che il Governo usi come strumento di pressione l’arma per cui se dovesse decadere il provvedimento, l’Italia sforerebbe il tetto del 3% e l’Europa potrebbe operare una procedura d’infrazione.
Il 21 maggio scorso si era già tenuto un anticipo della mobilitazione di domani, quando il Comune di Gravina di Puglia aveva tenuto il proprio Consiglio Comunale straordinario contro l’Imu davanti a Montecitorio; in quella sede insieme ad altri 31 comuni di diverse regioni, la delibera assunta aveva prodotto una proposta al Governo e la decisione di lanciare una forte campagna nazionale.
Campagna che sarà presentata in conferenza stampa domattina alle ore 11 presso la sede del TAR del Lazio e che prevede una serie di iniziative di denuncia, controinformazione, disobbedienza civile e mobilitazione che culminerà fra settembre e ottobre con una forte iniziativa nazionale.
I sindaci, i movimenti e le associazioni invitano la stampa a tutti i cittadini all’incontro alle ore 11 del 17 giugno 2015 durante il presidio di fronte al Tar del lazio in Via Flaminia, 189 – Roma
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