E’ stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale la mozione, proposta dal capogruppo SEL Giannino Romaniello (primo firmatario) contro l’operazione di Poste Italiane volta al ridimensionamento degli uffici postali in Basilicata. La mozione è stata firmata da Consiglieri di tutti i gruppi politici. La mozione impegna la Giunta Regionale:
– ad intraprendere tutte le azioni necessarie per riaprire un confronto con Poste Italiane al fine di ottenere al più presto la sospensione del piano di chiusura e “razionalizzazione” degli uffici postali insistenti sul territorio della Basilicata;
– mettere in atto un’azioni di coordinamento con ANCI e forze parlamentari al fine di rendere più razionale ed efficace l’azione di negoziazione con Poste Italiane;
– valutare, in caso di mancato sbocco positivo del confronto con Poste Italiane, azioni di tipo legale finalizzate a contrastare anche sul piano giuridico l’attuazione di un piano di ridimensionamento di servizi di primaria importanza per la cittadinanza della nostra regione.
Per Romaniello “dopo la sentenza del Tar in accoglimento del ricorso del Comune di Castelmezzano si tratta di un’ulteriore iniziativa politico-istituzionale perché si diano risposte alle proteste di comunità locali, comitati popolari ed organizzazioni sindacali per il mantenimento di importanti servizi”.
Questo il testo completo della mozione:
Il Consiglio Regionale della Basilicata
PREMESSO CHE
– Poste Italiane ha avviato, alla fine del 2012, una operazione di ridimensionamento degli uffici postali in Basilicata, che porterebbe, se concretizzata, alla chiusura di 17 uffici, alla “razionalizzazione” (cioè riduzione dei giorni settimanali di apertura) di altri 21, la cancellazione di 50 zone recapito su 326 complessive (operazione già compiuta), spostamento del Centro smistamento di Potenza e del Competence Center (traslocato a Bari);
– tale operazione avrebbe, come primo effetto, inevitabili conseguenze occupazionali, determinando la perdita di un centinaio di posti di lavoro (esuberi di personale attualmente impegnato negli uffici da chiudere o da “razionalizzare”;
– la perdita di servizi basilari e di rilievo sociale quali quelli postali penalizzerebbe pesantemente il nostro territorio, in particolare i comuni di montagna e le realtà più periferiche e isolate, nonché le fasce sociali più deboli e le categorie più esposte come gli anziani e gli ammalati;
CONSIDERATA
– la forte contrarietà espressa dall’ANCI e dalla Giunta regionale che, nel ritenere ingiustificate le motivazioni alla base dei provvedimenti di chiusura e “razionalizzazione” nonché fortemente lesivi gli effetti per gli interessi della popolazione lucana, hanno manifestato a più riprese la loro contrarietà invitato ripetutamente Poste Italiane a sospendere il piano e aprire un confronto;
– la posizione di intransigenza e di chiusura espressa dalle Poste Italiane che, dopo aver disertato un incontro con l’ANCI e la Giunta regionale previsto per la metà dello scorso mese di gennaio, hanno dato corso al progetto di ridimensionamento delle sedi;
TENUTO CONTO
– delle numerose iniziative di protesta dei cittadini, costretti, in alcuni casi, a manifestazioni clamorose, come l’astensione in massa dal voto per le elezioni politiche dello scorso 24 e 25 aprile;
– della recente sentenza del TAR che, accogliendo il ricorso del comune di Castelmezzano, ha sospeso il provvedimento con cui Poste Italiane aveva disposto la riduzione dei giorni di apertura dell’ufficio postale, dando in tal modo valore agli elementi alla base della illegittimità della decisione di chiusura e ridimensionamento di un servizio pubblico essenziale quali la distanza da altri uffici postali, la difficoltà di collegamenti viari e di servizi di trasporto pubblico, l’assenza di banche, la caratteristica di comune montano;
il Consiglio Regionale della Basilicata
IMPEGNA
il Presidente e la Giunta Regionale:
– ad intraprendere tutte le azioni necessarie per riaprire un confronto con Poste Italiane al fine di ottenere al più presto la sospensione del piano di chiusura e “razionalizzazione” degli uffici postali insistenti sul territorio della Basilicata;
– mettere in atto un’azioni di coordinamento con ANCI e forze parlamentari al fine di rendere più razionale ed efficace l’azione di negoziazione con Poste Italiane;
– valutare, in caso di mancato sbocco positivo del confronto con Poste Italiane, azioni di tipo legale finalizzate a contrastare anche sul piano giuridico l’attuazione di un piano di ridimensionamento di servizi di primaria importanza per la cittadinanza della nostra regione.