Antonio Epifania, Dirigente Scolastico dell’istituto Isabella Morra di Matera in una nota esprime alcune riflessioni sull’Alternanza Scuola Lavoro, concepita per formare i futuri cittadini e i lavoratori di domani. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nella convinzione che i vostri giornali concederanno uno spazio alle nostre riflessioni su una tematica attuale e delicata, quale è l’Alternanza Scuola Lavoro protesa a formare i futuri cittadini e i lavoratori di domani ed oggetto di attenzione da parte del nostro legislatore, vi affidiamo alcune considerazioni senza alcun intento promozionale, ma con spirito di passione e devozione all’impegno educativo e di istruzione.
Lo spunto delle nostre osservazioni è innegabilmente l’evento che a Verona, in occasione di Job&Orienta 2018, ha visto protagonista l’Istituto di Istruzione Superiore “I. Morra” di Matera, che ha presentato – partecipando al concorso nazionale indetto da Unioncamere, una bella e toccante “storia di alternanza”, compendiata in un video clip, premiata, come seconda classificata, con la seguente motivazione: “Il video racconta la capacità dei ragazzi di collaborare attivamente, di collaborare tra di loro e con i maestri dell’artigianato artistico, immaginando un futuro possibile. Di questa bella storia di Alternanza Scuola Lavoro, emoziona la preziosa esperienza di integrazione. Per aver saputo raccontare la storia, la tradizione, la cultura nella realizzazione del primo carro solidale per la festa della Madonna della Bruna, il premio “Storie di Alternanza” per la categoria “Istituti Tecnici e professionali” è assegnato all’Istituto Morra di Matera per il video del progetto “L’arte della cartapesta nella cultura Materana”.
La commissione giudicatrice dei progetti sul percorso di Alternanza Scuola Lavoro proposti dalle scuole partecipanti ha saputo cogliere gli obiettivi e le finalità di una iniziativa che, partendo dal contesto territoriale, ha voluto dare rilievo alla tradizione di una comunità, quale espressione di cultura, sentimento, fede.
Ed è proprio dal concetto di “tradizione” – astratto e non catalogabile per alunni con bisogni educativi speciali – che i docenti, nel contesto di una lezione di antropologia culturale, hanno ideato la possibilità di rendere tangibile ed intellegibile tale concetto ed hanno progettato e attuato, grazie alla disponibilità dell’Associazione Maria SS. della Bruna, il percorso di alternanza secondo il modello educativo “Bottega-Scuola”.
Recependo la normativa in vigore che prevede, per gli studenti con bisogni educativi speciali “periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro dimensionate in modo da promuoverne l’autonomia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”, i docenti di sostegno hanno inteso coniugare i due binomi Didattica Integrata/Progetto di Vita e Scuola/Territorio, in un processo di inclusione per tracciare le linee del percorso di Alternanza Scuola Lavoro.
Nel laboratorio creato all’interno dell’istituto e in quello presso la fabbrica del Carro Trionfale, i ragazzi hanno acquisito la profondità significativa del concetto di tradizione, attraverso l’applicazione diretta e manuale nella lavorazione della cartapesta, con cui ogni anno, in occasione della festa patronale, si costruisce (e poi si distrugge) il Carro. In tal modo gli studenti hanno appreso ed applicato le tecniche di lavorazione della cartapesta ed hanno creato, seguiti dai maestri artigiani, Claudia e Raffaele Pentasuglia, oggetti, fregi, piccole figure con cui è stato ornato ed abbellito il Carro.
Le fasi di esecuzione del percorso di alternanza, documentate visivamente, sono state riportate e mirabilmente montate, con il contributo dell’esperto, prof. Geo Coretti, in un video candidato al premio delle Camere di Commercio “Storie di Alternanza”, selezionato a livello locale ed ammesso al concorso nazionale, poi classificatosi secondo nella categoria istituti tecnici e professionali.
Il premio ha costituito l’epilogo di una “storia didattica”: dalla lezione teorica alla collocazione in un contesto territoriale di carattere socio-culturale, dalla assunzione delle conoscenze alla applicazione in un ambito operativo, dalla istruzione al mondo del lavoro.
Passaggi essenziali di un percorso scuola lavoro con cui sono state apprese attività tecniche e manuali, è stato reso possibile lo sviluppo di competenze comunicativo-relazionali funzionali alla integrazione in un ambiente di lavoro, sono state facilitate la crescita personale e la capacità di socializzare all’interno di una comunità lavorativa.
Se il percorso di Alternanza Scuola Lavoro deve unire il sapere con il saper fare, deve orientare le aspirazione dei giovani e deve aprire la didattica al mondo esterno, l’esperienza offerta dall’Istituto Morra ha raggiunto le prescritte finalità.
In occasione dell’evento del 5 dicembre, organizzato dalla Camera di Commercio di Matera, presso la quale è stato istituito Osservatorio sulla Alternanza Scuola lavoro, sono stati esposti i risultati raggiunti dalla collaborazione tra scuole e imprese ed evidenziati i successi e le conclusioni di una cooperazione che deve ormai avere ingresso nell’intero iter di formazione degli studenti e contribuire al loro orientamento e alla loro preparazione professionale.
Carlo Levi, ricordato nel dramma messo in scena all’Auditorium dalla compagnia Talìa Teatro di
Matera, definiva “contadini” tutti i produttori appartenenti a qualsiasi classe sociale – contadini stricto sensu, professionisti, artigiani, operai, matematici e poeti – che svolgono il loro lavoro con passione, impegno e coscienziosità in contrapposizione ai “luigini” coloro che in una società sono parassiti e assistiti, ovvero i non-produttori; ebbene, utilizzando il linguaggio sanguigno e ribellistico di Levi, riferito all’Italia degli anni ’40, facciamo in modo che la Scuola di oggi e la società imprenditoriale formi tanti “contadini” e spenga sul nascere le deviazioni di chi aspira al rango di “luigino”.