L’undici ottobre è sciopero generale: se non ora quando? Di seguito la nota integrale inviata da Rifondazione Comunista di Basilicata.
Rifondazione Comunista di Basilicata sostiene la mobilitazione generale indetta dalla quasi totalità del sindacalismo di base, per l’intera giornata di lunedì 11 Ottobre 2021.
La rincorsa economica post-emergenza sanitaria sta avvenendo letteralmente sulla pelle dei lavoratori. La quotidiana conta dei morti sul lavoro sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio bollettino di guerra: negli ultimi otto mesi sono 772 gli uomini e le donne che sono stati sacrificati sull’altare del profitto e della competitività più esasperata.
Si muore di lavoro e per difendere il proprio lavoro: nei mesi scorsi, in provincia di Novara, muore Adil Belakhdim, investito da un camion che provava a forzare il picchetto degli operai in lotta. Non è un incidente e non è un episodio isolato, diverse sono state infatti, le aggressioni subite dai lavoratori in lotta negli ultimi tempi nelle centinaia di vertenze sparse sul territorio.
È il voltopiù esasperato e duro dell’attacco al mondo del lavoro che con forme ed intensità diverse, oggi, riguarda tutti gli ambiti lavorativi.
In tale contesto il governo Draghi non trova di meglio da fare che sbloccare i licenziamenti, consentendo chiusure e delocalizzazioni un po’ in tutta Italia;assistere distrattamente all’ulteriore deindustrializzazione del paese nel settore dell’automobile, conseguente alla nascita del neo gruppo industriale Stellantis, a cominciare dall’area industriale di San Nicola di Melfi.
Nella gestione delle risorse del PNRR, le aziende si accaparrano la quasi totalità dei finanziamenti, lasciando ad altri interventi come ad esempio, la sanità pubblica e il servizio sanitario nazionale, gli impegni di spesa meno cospicui.
A questi ultimi vengono destinati appena 22 miliardi di euro, in gran parte finalizzati all’innovazione digitale e alla telemedicina; alla tanto decantata medicina territoriale e di prossimità si dedicano le briciole (circa 4 miliardi di euro), evitando inoltre, di esplicitare come si intende realizzare quel minimo di medicina territoriale che si prevede di implementare.
Contestualmente si torna subdolamente alla carica con il progetto di autonomia differenziata, inserendolo, notte tempo negli allegati al DEF.
Si vogliono cosi scardinare definitivamente i principi di uguaglianza e solidarietà contenuti nella carta costituzionale aumentando a dismisura il potere delle regioni e delle autonomie locali in ben 23 delicatissime materie, come la sanita, l’istruzione e aprendo alla manomissione dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Tale linea politica perseguita unilateralmente e con grande determinazione dall’attuale governo, se da un lato ha consentito all’esecutivo di guadagnarsi gli elogi e la plateale acclamazione degli industriali, dall’altro impone ai lavoratori una non più rinviabile presa di coscienza dello stato di cose presenti, e dell’enorme squilibrio di forza esistente oggi nel confronto capitale-lavoro.
Fortunatamente questa consapevolezza comincia a farsi largo piano piano tra i lavoratori e le loro organizzazioni.
Cresce la capacità di ricercare e valorizzare, in ogni vertenza, le ragioni di fondo che l’hanno determinata in modo da poterle connettere, unificare e sviluppare una massa critica adeguata allo scontro in atto.
È la strada intrapresa dal collettivo di fabbrica della GKN di Firenze, ma anche quella che ci invita a percorrere insieme tutto il sindacalismo di base il prossimo 11 ottobre con lo sciopero generale.
La mobilitazione di lunedì 11 ottobre è un appuntamento importante sia per la solidità delle rivendicazioni che la muovono, (riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, blocco delle delocalizzazioni, contrasto alla precarietà, rilancio delle assunzioni pubbliche in particolare nella sanità e nella scuola, ecc.,) sia perché è il frutto di uno sforzo unitario di tutto il sindacalismo di base che in Italia non si vedeva da alcuni decenni.
Per questo rifondazione comunista in Basilicata, come nel resto del paese, è impegnata nel favorire la più ampia partecipazione allo sciopero generale, nell’ottica della connessione di tutte le vertenze e della costruzione di un fronte unico del lavoro in grado di contrastare le attuali dinamiche del capitale ed incidere realmente nella difesa degli interessi di milioni di lavoratrici e lavoratori.
04/10/2021
Ott 04