Comitato Nonsisvuotailsud, Comitato 8000esiliatifaseb gae, Gruppo Esiliati Attivi, Nastrini Liberi Uniti e Osservatorio Diritti Scuola annunciano a seguito della petizione presentata nel 2017 da parte della docente lucana Filomena Pinca la Commissione Europea ha stabilito nell’audizione del 17 giugno 2021 che il Ministero dell’Istruzione deve intervenire a favore dei docenti esiliati dalla legge 107/2015. Filomena Pinca sostiene che “la riforma della Buona Scuola è venuta meno al principio di uguaglianza e parità di trattamento”.
Di seguito la nota integrale.
La lucana Filomena Pinca, che il 2 maggio 2016 aveva contestato l’allora Premier Matteo Renzi presso il Teatro Duni di Matera, “in un clima che sembrava la Leopolda” (cit. E.S.), è riuscita a portare a Bruxelles le istanze dei Docenti Esiliati contro la Legge 107/2015.
Il 17 giugno è stata audita in Commissione Europea in merito alla Petizione n. 1233 del 2017 sulla presunta disparità di trattamento legata alla legge 107, cosiddetta “Buona Scuola”. La petente ha esposto la situazione in cui si sono ritrovati i docenti assunti in seguito alla Riforma del 2015 a migliaia di chilometri dalla propria provincia di residenza per mezzo di un algoritmo, ovvero un’intelligenza artificiale, che ha operato senza ratio poiché non sottoposta a controllo umano.
L’algoritmo venne ritenuto fallace e lacunoso già da una perizia del 2017. La professoressa ha poi evidenziato come i diritti degli stessi lavoratori siano stati violati, in quanto è venuta meno la possibilità di assolvere pienamente anche ai loro doveri genitoriali.
Nonostante Mr Adam Pokorny, dichiaratosi personalmente solidale con la petente, abbia sostenuto che la disparità descritta non rientri nel campo di azione europea, non sono stati dello stesso parere gli onorevoli Lorant Vincze, Alex Agius Saliba ed Eleonora Evi, cheinvece hanno sostenuto con forza le ragioni della petizione.
Anche se è lo Stato membro a decidere le modalità di assunzioni, il principio di uguaglianza non può essere ignorato e, soprattutto, l’algoritmo utilizzato nel 2015 che ha generato disparità di trattamento professionali e territoriali nell’assegnazione della sede scolastica non è stato sicuro, trasparente, etico e non è stato sottoposto a controllo umano, presentando quindi diversi profili di potenziale violazione del diritto europeo incluso il regolamento Gdpr sulla protezione dei dati.
La prima firmataria, Filomena Pinca, ha poi precisato per Adam Pokorny che l’art. 14 della Convenzione non parla solo di discriminazioni per razza, religione, età ma dice anche “ogni altra condizione”, creando così un principio generale entro cui possono includersi non solo situazioni personali, ma anche sociali e professionali come la disparità di trattamento generata proprio dalla 107 con la divisione dei docenti in fasi.
La presidente Dolores Monserrat ha concluso la seduta, dichiarando che la petizione rimane aperta e stabilendo che siano inviate alle autorità italiane, quindi al Ministero dell’Istruzione, richieste di interventi compensatori e risolutivi a protezione dei 23.000 docenti coinvolti per impedire che situazioni analoghe possano verificarsi in futuro.
Di seguito il video integrale dell’audizione