“Quali effetti produrrà il decreto legge del Governo Renzi sul sistema scolastico della Basilicata e in particolare per il futuro di circa 6mila docenti lucani, per quest’anno scolastico senza alcuna certezza di cattedra, e per quello delle insegnanti di asili nido e materne per ora fuori dal piano di assunzioni? Come verranno salvaguardati altri due aspetti fondamentali quali la qualità dello studio e la libertà di scelta educativa per le famiglie?”.
Sono questi gli interrogativi sollevati dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli, il quale ha poi tenuto a precisare che “prima di tutto le famiglie devono avere la possibilità di scegliere la scuola che maggiormente risponda alle loro esigenze educative, alle loro aspettative di futuro e di formazione per i figli. Inoltre, la qualità della didattica, che non si raggiunge con la bacchetta magica dell’inserimento della tecnologia all’interno delle aule, ha un valore positivo ed inclusivo. Una scuola di qualità è, innanzi tutto, una scuola che dà vita ad una proposta formativa e culturale valida ed innovativa, portata avanti da un corpo docenti preparato e scelto sulla base della capacità vera di insegnare e dopo una selezione concorsuale. Qualità – ha continuato Napoli – significa anche valutazione, perché non basta “fare” ma occorre “fare bene” per migliorare costantemente; tutti devono essere valutati: Dirigenti Scolastici, docenti, personale amministrativo e personale Ata, perché qualità significa in primo luogo trasparenza”.
Nell’evidenziare che “la scuola è un servizio pubblico, forma ed istruisce tutti i nostri ragazzi affinché si possano inserire nel mondo del lavoro ed assumano un ruolo positivo nella società”, Napoli aggiunge che “Forza Italia da sempre sostiene lo stretto raccordo tra scuola e mondo del lavoro. Per questo puntiamo sull’alternanza scuola-lavoro, sull’apprendistato, sui tirocini. Ma soprattutto per Forza Italia la scuola deve essere il luogo in cui tutti hanno le stesse opportunità e soprattutto l’opportunità di costruire il proprio futuro senza differenze”.
“Molte delle grandi sfide dei prossimi decenni – ha sottolineato Napoli – saranno nuove ed è in ragione delle stesse che bisogna preparare e formare, con una istruzione adeguata ed al passo coi tempi, le future classi dirigenti che avranno il compito di costruire politiche in grado di proporre soluzioni ai nuovi bisogni attraverso l’integrazione tra ricerca, servizi ed industria”.
“La realizzazione di un processo di valorizzazione dei saperi e della cultura – ha proseguito l’esponente di Forza Italia – è il vero fattore fondamentale per la crescita di un territorio, garanzia di una progettualità in linea con le dinamiche di sviluppo dello stesso.”
“Tutto ciò – ha evidenziato Napoli – deve indurre il Governo regionale a raccogliere le sollecitazioni avanzate più volte in Consiglio regionale dai banchi di Forza Italia e a destinare alla “ricerca in senso lato” molto di più di quanto destinato sino ad ora; lo 0,72% del Pil è infatti oltremodo insufficiente per qualsivoglia prospettiva di crescita, come dimostra il fatto che l’Europa destina alla ricerca, in media, il 2,20% del Pil e la Strategia “Europa 2020” innalzi il tetto al 3% del Prodotto Interno Lordo”.