Un centinaio di dipendenti del Consorzio di Bonifica di Bradano ha sottoscritto un documento che contiene alcune considerazioni e suggerimenti per rilanciare l’Ente. Di seguito la nota integrale
Vorremmo che ciascun collega si chiedesse se è giusto che il trasferimento di un incarico o lo spostamento di un dipendente in diversa unità operativa, anzichè presumersi come ragionevoli decisioni finalizzate a maggiore produttività, debbano bollarsi come pretese indebite estranee alle prerogative di amministratori e direttori generali, peraltro bisognose della benedizione delle RR.SS.AA. e di OO.SS. di categoria a pena di essere marcate come sprezzanti delle corrette relazioni sindacali.
Voremmo che ciascun collega ricordasse se nel triste decennio dell’amministratore Carriero, quando chiedeva alla Regione di liberarlo dalla sua presenza nominando un commissario, lo faceva perchè redigesse perizie di rendicontazione delle proprietà consortili o perchè soddisfacesse aspettative meno svilenti e più costruttive?
Ma come? Il commissario e il direttore generale non avrebbero il diritto di prendere decisioni?
Secondo noi, hanno piuttosto il dovere di farlo. E persino di rovistare negli angoli, di interrogare le responsabilità, di pesare l’inefficienza, di sollevare i tappeti, di chiedere conto e , infine certo, prendere decisioni.
Per esempio può succedere che si protesti per l’annosa impostura dell’affidamento delle responsabilità “ad interim” che ammucchia sulla schiena dello stesso lavoratore incarichi molteplici difficili da soddisfare e, nello stesso tempo, si gridi allo scandalo quando si provi ad allegerirne il carico spostandolo sulle spalle un pò meno affaticate.
Può succedere che il collega oberato da troppi fardelli che non si risparmia in piagnistei per le immeritate tribolazioni, finalmente sollevato di parte dei suoi sacrifici, anzichè grato se ne senta mortificato.
Non sempre e non per tutti lo è, ma il cambio di passo può rappresentare un’opportunità che se per la maggiorparte viene accolta o sollecitata aprendo crediti di vigile fiducia, per altri può rappresentare un pericolo a danno di vecchie rendite di posizione.
Non è ancora tempo delle reciproche ostilità, chi ha a cuore il consorzio, gli interessi degli imprenditori agricoli, dei lavoratori e delle famiglie deve investire sull’efficienza e sulla leale collaborazione.
I dipendenti del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto
La nota non sottoscritta pervenuta alle principali testate locali da parte di un indefinito gruppo di dipendenti del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto palesa il clima che si respira all’interno dell’Ente.
Se nella normale dialettica sindacale si deve ricorrere anche a mistificazioni e tentativi di alterare il senso delle corrette relazioni, non si è più in un contesto sano, ma si sta travalicando il perimetro della chiarezza e della trasparenza.
Le farneticazioni contenute nel documento sono frutto di una scarsa conoscenza del ruolo del sindacato e di quanto in materia previsto dal contratto collettivo di settore.
E’ così strano chiedere il rispetto delle corrette relazioni sindacali e l’avvio di un serio confronto per il bene e l’efficienza del consorzio?
E’ atto lesivo della libertà di prendere decisioni del Commissario e del Direttore Generale (a proposito…….dalla lettera sembra che sia stato finalmente nominato un direttore generale) chiedere un preventivo confronto/ informativa rispetto a decisioni che riguardano il personale del Consorzio?
Se le decisioni prese dal Commissario sono legittime e positive, perché temere il confronto?
La FLAI e la FAI ribadiscono l’esigenza di ristabilire un clima sereno, perché i tentativi di destabilizzare da parte di alcuni non fanno bene, in un momento particolare per la vita dell’Ente, per il suo rilancio e per il futuro occupazionale di coloro che vi lavorano.
Vincenzo Cavallo di FAI CISL
Marcella Conese di FLAI CGIL