Perseguire il massimo livello di tutela ambientale, pur nella consapevolezza che dai rilievi radiometrici effettuati dall’Arpab emergono dati e soglie valori bassi, non allarmanti e circoscritti alle aree interne all’ex Liquichimica di Tito. Approfondire in tempi rapidissimi ulteriori indagini mediante misurazione del radon outdoor; rilevazioni radiometriche sulle acque superficiali del Tora e del Basento; estensione delle indagini anche all’area scorie siderurgiche. Nominare, ad opera del Consorzio Asi Potenza, dell’esperto qualificato e adottare le misure di prevenzione. Sollecitare il Ministero dell’Ambiente per convocare subito la conferenza di servizio richiesta tempestivamente nei giorni scorsi dalla Regione chiedendo il supporto dell’Ispra, dell’Istituto Superiore della Sanità, e di expertise tecniche che hanno già operato nel campo dei rilievi radiometrici in discariche di fosfogessi. Costruire una cabina di regia tra Regione, Province, Comuni interessati, Arpab, Asp, Consorzi per lo Sviluppo industriale, finalizzata a monitorare, coordinare e programmare gli interventi di bonifica dei siti Sin di Tito e della Val Basento in applicazione dell’accordo sottoscritto a Roma nei giorni scorsi.
E’ quanto emerso questa mattina al termine dell’incontro tecnico convocato dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata per una valutazione del rapporto dei controlli radiometrici nell’area fosfogessi presso l’area ex Liquichimica di Tito Scalo prodotto dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente.
Sono intervenuti, tra gli altri, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Donato Viggiano, che ha convocato l’incontro, il sindaco di Tito Pasquale Scavone, il direttore dell’Arpab Raffaele Vita, il direttore del Consorzio Asi Potenza Guido Bonifacio, il direttore dell’Asp Francesco Negrone, la dirigente dell’ufficio Centro regionale Radioattività dell’Arpab Carmela Fortunato.