Venerdì 28 novembre 2016 alle ore 10,30 presso l’hotel San Domenico a Matera è in programma l’incontro “In pensione informati”.
Interventi di Pietro Frisani, capo staff legale Rimborsopensioni.it e Silvia Malandrin per Gestione Crediti Pubblici.
A Matera più di un quarto dei residenti percepisce un assegno pensionistico (27,6%): a livello nazionale è all’83° posto tra i capoluoghi di provincia. Il numero di assegni pensionistici è più basso della media nazionale (27,6% contro il 29,7% dell’Italia) e i pensionati materani godono di un valore medio degli assegni inferiore alla media (a Matera, infatti, la media è di 670 euro ad assegno, in Italia di 825 euro).
Sono oltre 6 milioni i pensionati italiani in attesa di rimborso: l’iniziativa Rimborsopensioni.it ha già presentato oltre 8 mila ricorsi in tutta Italia di cui oltre 1.900 sono di pensionati residenti al Sud ed è in preparazione una nuova ondata di ricorsi collettivi cui sarà possibile aderire fino al 31 dicembre 2016. Ha diritto a chiedere il rimborso degli arretrati e la rivalutazione della pensione qualunque pensionato con un trattamento minimo di 1.450 euro lordi al mese, pari a circa 1.100 euro netti.
Se ne parla venerdì 28 ottobre alle ore 10.30, presso l’Hotel San Domenico al Piano in via Roma, 15 con Silvia Malandrin, responsabile progetto Rimborso Pensioni e l’Avvocato Pietro Frisani, a capo dello staff legale di Rimborsopensioni.it.
Sono sette i tribunali che a oggi hanno accolto i ricorsi presentati dai pensionati italiani che contestano la costituzionalità del decreto Poletti (e molti ricorsi sono ancora in attesa di sentenza): i tribunali di Brescia, Milano, Palermo e Genova, oltre alla Corte dei Conti per l’Emilia Romagna, le Marche e l’Abruzzo. Già nel 2015 la Corte Costituzionale aveva peraltro già emesso una sentenza di incostituzionalità del blocco della rivalutazione deciso dal governo Monti.
“La Corte Costituzionale aveva già riconosciuto ai pensionati il diritto alla rivalutazione della loro pensione per gli anni 2012 e 2013, ma il decreto Poletti, di fatto, ha disconosciuto questa sentenza”, commenta a questo proposito Silvia Malandrin di Rimborsopensioni.it. “Grazie al nostro intervento e alla decisione di sette tribunali italiani la Corte Costituzionale si esprimerà una seconda volta su una questione che era già stata definita”.
Dal punto di vista tecnico, il ricorso consiste nella richiesta al giudice competente di ritenere la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 comma 1 del d.l. 65/2015, convertito in legge n. 109/2015 e di rinviare la causa alla Corte Costituzionale. Qualora la Consulta dichiari l’illegittimità costituzionale della norma, il giudizio sarà praticamente vinto e si avrà diritto alla ricostituzione della pensione secondo i parametri precedenti al decreto Renzi.
Visitando la piattaforma web www.rimborsopensioni.it è possibile aderire all’iniziativa e scaricare la documentazione utile per presentare ricorso.
RIMBORSOPENSIONI.IT
Rimborsopensioni.it è un’iniziativa di G.C.P. Gestione Crediti Pubblici che, avvalendosi della consulenza legale dello Studio Legale Frisani, ha lo scopo di far restituire ai pensionati quanto spetta loro a seguito della dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 24, comma 25 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 da parte della Corte Cost. con sentenza n° 70 del 30/04/2015, attraverso ricorsi cumulativi di almeno 50 aderenti.