Il rinnovo del Ccnl dell’industria alimentare che in Basilicata interessa circa 2mila lavoratori è sicuramente un eccellente risultato, soprattutto perché è una risposta efficace alla perdita del potere d’acquisto subita dalle lavoratrici e dai lavoratori, a causa dell’inflazione di questi anni. Così i segretari regionali Uil Vincenzo Tortorelli e Uila Basilicata Gerardo Nardiello che ha fatto parte della delegazione trattante insieme ai dirigenti Fai- Cisl, Flai-Cgil.
Porsi l’obiettivo del recupero salariale è un fatto prioritario per il Sindacato e, in questa circostanza, il risultato è stato conseguito.
L’altro fattore qualificante, poi, è l’introduzione di un percorso per la progressiva riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Un’opzione, questa, che la Uil ha indicato, da tempo, come strategia vincente per rispondere alle trasformazioni e alle innovazioni del mondo del lavoro.
Per Uil e Uila il rinnovo sia di buon auspicio per la conclusione di altri contratti scaduti o in scadenza per milioni di lavoratrici e lavoratori: Associazioni datoriali e Governo comprendano che anche questa è una strada da percorrere per lo sviluppo del Paese.
Il nuovo accordo prevede, tra l’altro, per la parte economica un incremento di 280 euro per un montante complessivo a parametro 137 che al termine dei 4 anni sarà pari a 10.236 euro. La prima tranche parte dal 1 dicembre 2023 con un aumento di 75 euro, già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro, il 60% dell’aumento totale previsto. Per i casi di mancata contrattazione di secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili a quelli già previsti.
Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dal 1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, mentre dal 1 gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. C’è l’impegno inoltre a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione.