Rinnovo contratto Metalmeccanici, Uilm: “Trattativa subito in salita ma non arretriamo, più salario e meno orario per i lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
“L’incontro di oggi con Federmeccanica e Assistal sul rinnovo del CCNL parte subito nel vivo affrontando i temi del salario, della riduzione dell’orario e del welfare. La nostra richiesta di 280€ di incremento salariale nel triennio al livello medio e la riduzione dell’orario di lavoro, unitamente alle richieste sul miglioramento del welfare, per noi non sono negoziabili”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“I lavoratori hanno bisogno di recuperare potere d’acquisto. Basti pensare che negli ultimi dieci anni – spiega Palombella – i metalmeccanici hanno recuperato solo un terzo dell’inflazione, nonostante il nostro impegno e il risultato ottenuto nel CCNL del 5 febbraio 2021. Dal 2020 al 2023 l’inflazione record ha eroso i salari mettendo in difficoltà le famiglie e noi non possiamo non tenerne conto. Con l’ultima tranche di oltre 130€, legata al dato dell’Ipca, i lavoratori hanno recuperato solo parzialmente il potere d’acquisto perso. Il nostro compito è sempre stato quello di restituire una vita più dignitosa possibile al lavoratori, coloro che insieme alle aziende generano ricchezza nel nostro Paese”.
“L’orario di lavoro – aggiunge – è fondamentale per rilanciare le nostre industrie manifatturiere. È arrivato il momento di ridurre l’orario di lavoro settimanale a 35 ore a parità di salario, per attrarre le nuove generazioni, bilanciare vita e lavoro, per risolvere le crisi industriali e affrontare le transizioni ecologiche e digitali in atto. Per questo abbiamo chiesto la sperimentazione di questo strumento nelle aziende metalmeccaniche. Nelle aziende italiane ed europee dove questo è già una realtà c’è stato un incremento della produttività e un miglioramento del benessere dei lavoratori”.
“Dobbiamo continuare a migliorare il welfare aziendale – sottolinea il leader della Uilm – rafforzando strumenti come metaSalute e Cometa. La pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale e l’assistenza sanitaria integrativa ha permesso a migliaia di lavoratori di accedere a cure e visite specialistiche fondamentali. Non può essere uno strumento sostitutivo, ma deve essere migliorato ancora per aiutare sempre più lavoratori. Così come Cometa è sempre più utilizzato e va ancora più valorizzato”.
“Sebbene la trattativa sia iniziata in salita, noi non ci arrendiamo perché siamo convinti delle nostre idee. Le nostre richieste sono giuste e non arretreremo al primo ostacolo. Federmeccanica e Assistal devono sapere – conclude Palombella – che andremo avanti, con il sostegno convinto dei nostri lavoratori che hanno approvato la piattaforma contrattuale di Fim Fiom Uilm con il 97% dei consensi. Non li deluderemo”.