Rinvio “Piano Mattei”, Cestari (ItalAfrica): “Utile per aggiornare la strategia e le proposte da condividere con i Paesi Africani e con quanti svolgono attività di impresa e portano avanti progetti di sviluppo”. Di seguito la nota integrale.
“Il rinvio del “Piano Mattei” annunciato dalla Premier Meloni nella missione in Mozambico e Congo, è sicuramente utile per aggiornare la strategia e le proposte da condividere innanzitutto con i Paesi Africani e, aggiungiamo, con quanti svolgono attività di impresa e portano avanti progetti di sviluppo negli stessi Paesi”. Così Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica per il quale “l’indicazione della Meloni di sostenere il Piano dedicando il 70% del Fondo clima, per circa 3 miliardi di euro, è significativa. E’ quindi questa l’occasione per connettere l’aiuto con l’energia. Il primo vertice sul clima in Africa (l’Africa Climate Summit) che si è tenuto di recente a Nairobi in Kenya, con l’obiettivo di moltiplicare di 19 volte l’emissione di carbon credit africani entro il 2030, conferma che investire nel mercato volontario dei crediti di carbonio è una mossa strategica e non solo perché il mercato stesso si sta ampliando in modo esponenziale, ma anche perché raggiungere determinati obiettivi di decarbonizzazione entro i prossimi trent’anni è un dovere, oltre che un’esigenza. Camera ItalAfrica – aggiunge – è impegnata in numerosi programmi e progetti per i crediti di carbonio e azioni di sostenibilità e tutela ambientale, nella convinzione che il mondo ha bisogno di ridurre le emissioni del 43%, a partire dai livelli del 2019, entro il 2030. Con un significato in linea con la “strategia Meloni” ancora più importante nell’attuale fase geopolitica internazionale: porre un freno alle massicce presenze di potenze economiche e Stati non europei, la Cina in primo luogo, che già da tempo hanno costruito un impero in Paesi Africani. Credo che il problema oggi non sia certo di risorse finanziarie. Sono quasi 160 i miliardi di euro che il vecchio Continente ha stanziato -ricorda Cestari. Sono soldi sufficienti a invertire la rotta ma occorre avviare dei veri e propri focus per interventi che siano finalizzati alle esigenze reali. Bisogna insomma rafforzare la cooperazione e usare il denaro già disponibile per migliorare le condizioni di vita delle varie popolazioni e in questo modo con azioni produttive e di occupazione stoppare il fenomeno dell’immigrazione”.