Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo.
E´ il giudizio espresso da Rete Imprese Italia sull´emendamento votato dal Senato che fa slittare a luglio il pagamento della prima rata della nuova tassa sui rifiuti mantenendone però l´entrata in vigore da gennaio.
Secondo Rete Imprese Italia la decisione del Senato ha poco senso e suona quasi come una beffa per i contribuenti che, tra i numerosi balzelli, dovranno comunque affrontare anche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia. E tutto fa pensare che si tratterà di una stangata visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a un incremento di 16 euro per abitante. Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all´Area euro.