Riordino amministrativo giunta regionale, Fp Cgil: “Perplessità sull’accentramento di competenze gestionali in capo alle nuove direzioni generali. Inammissibile una nuova possibile commistione tra funzioni politiche e amministrative. Senza chiari compiti e funzioni da svolgere, gli uffici continueranno navigare a vista”. Di seguito la nota integrale.
La segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, Giuliana Scarano, udita ieri in prima Commissione del Consiglio regionale della Basilicata ‘Affari istituzionali’ sull’avviata revisione delle strutture amministrative regionali, ha ribadito le perplessità della sigla sindacale circa il nuovo Ordinamento amministrativo della giunta regionale della Basilicata approvato
con la delibera regionale 483 del 13 agosto 2024. Ciò pur recependo quanto stabilito dalle legge del 21 giugno 2023 in merito al divieto di esercitare, per gli uffici di diretta collaborazione degli organi di indirizzo politico, qualsiasi attività di tipo gestionale, così come più volte evidenziato dalla Fp Cgil in relazione alle competenze in capo all’Ufficio del capo di gabinetto.
“Con tale atto – ha spiegato Scarano – sono state soppresse sia la direzione generale delle risorse umane e sia la Stazione unica appaltante (SUARB), in favore delle costituende direzione generale Presidenza della giunta e programmazione strategica e direzione generale Amministrazione generale. Per quanto riguarda la Suarb abbiamo già sottolineato che il declassamento della stessa a ufficio collocato presso la direzione generale per la Salute e le politiche della persona costituisce una scelta a nostro avviso sbagliata. Al di là della scelta di derubricarla a ufficio, o meglio a due uffici (Ufficio Appalti e Ufficio centrale Committenza), incardinare la Suarb nella direzione generale per la salute e le politiche della persona è sbagliato e in violazione del principio di terzietà sancito dalla legge istitutiva. La Suarb, in quanto soggetto qualificato Anac, può gestire in piena autonomia le procedure di gara e non dovrebbe soggiacere all’indirizzo politico. Tale scelta genera, invece, una commistione tra committenza e gestione della gara, atteso che la Suarb funge da “Centrale di committenza” degli enti e delle aziende del Servizio sanitario regionale per lavori, servizi e forniture sopra la soglia comunitaria. La scelta è tanto più sbagliata se si pensa che il 94% del fatturato delle gare Suarb afferisce a gare della sanità. Peraltro una ulteriore stortura sta nel fatto che si incorpora la Suarb nel dipartimento Sanità, ma si attribuisce la delega all’assessore alle Attività produttive.
Più in generale – ha spiegato Scarano – con la scelta di rimaneggiare il regolamento amministrativo della giunta, si rimodulano alcune competenze delle direzioni esistenti oltre a cambiarne la denominazione, ma soprattutto si lima l’obbrobrio giuridico che si era disegnato con il filtro degli uffici di diretta collaborazione del presidente nel coordinamento delle funzioni amministrative, organizzative e di gestione delle risorse umane e strumentali. Elemento che avevamo a più riprese contestato in quanto foriero di una inammissibile commistione tra funzioni politiche e amministrative di cui finalmente qualcuno si è avveduto. Ma il rischio è che un analogo accentramento di funzioni si concretizzi in capo alla direzione generale della Presidenza della giunta, in continuità con l’attuale assetto.
Come già esposto in sede di delegazione trattante del 20 gennaio, abbiamo ribadito in audizione le nostre perplessità sull’accentramento di competenze gestionali in capo alle nuove direzioni generali a scapito di quelle dei corrispondenti uffici, accentramento che determina in taluni casi sovrapposizioni di compiti e funzioni. Abbiamo espresso perplessità anche per il costituendo ufficio Gestione e progettazione strategica nel quale si intravede la reintroduzione dell’accentramento del potere gestionale addirittura inserendo tra le competenze dell’ufficio il Coordinamento delle direzione generali e uffici regionali per assicurare la coerenza delle politiche regionali di concerto con il capo di gabinetto del presidente della giunta: in estrema sintesi, si attribuisce al dirigente di un ufficio il coordinamento dei direttori generali.
Problemi e incoerenze – prosegue Scarano – si pongono anche per gli uffici Coordinamento, attuazione e controllo del FESR e Coordinamento, attuazione e controllo del FSE E FSE+ della direzione generale per la Programmazione e la gestione delle risorse strumentali e finanziarie che si supportano a vicenda nell’attuazione del Programma regionale FESR/FSE/FSE+, nonchè per la direzione generale dell’Ambiente, energia e tutela del territorio, rispetto alla quale non si comprendono le scelte relative alla riduzione a quattro del numero di uffici con il contestuale accorpamento dell’ufficio Risorse idriche, energia e paesaggio e diversità e la cancellazione dell’Ufficio Parchi. Aumentano inoltre le competenze in capo all’ufficio Autorizzazioni ambientali mentre nel contempo si assegna all’ufficio Economia circolare il controllo dei procedimenti autorizzativi Aia e Via in raccordo con l’ufficio Autorizzazioni creando una confusione di competenze. A destare preoccupazioni è poi la direzione generale Salute e politiche della persona, dove non appare molto chiara la ripartizione delle competenze tra gli uffici. Se la gestione e il riparto del Fondo sanitario, ad esempio, è competenza dell’ufficio Pianificazione, prestazioni o delle Risorse finanziare;
chi dovrebbe definire e quantificare i nuovi Lea e Lep? A chi è affidato il controllo di gestione del sistema sanitario, all’ufficio Pianificazione, all’ufficio Prestazioni o all’ufficio Risorse finanziarie? La pianificazione e programmazione non possono essere effettuate senza conoscere i risultati di gestione. I Piani attuativi, gli atti aziendali sono di competenza dell’ufficio pianificazione o della direzione?
Né è chiaro come i flussi sanitari e la sanità digitale si raccordino con i nuovi uffici della direzione Programmazione.
Lo stesso ufficio Pnrr, allocato presso la direzione Salute, suscita perplessità nè si comprende come si coniuga con le competenza della programmazione. Senza dimenticare la direzione generale Politiche agricole, alimentari e forestali, la cui riorganizzazione non chiarisce i rapporti tra ufficio Foreste e Protezione Civile, limitandosi a dichiarare un mero raccordo e relazioni “funzionali” prive di contenuti descrittivi.
Queste alcune osservazioni sul riordino delle strutture amministrative della giunta della Regione Basilicata, rese ancora più parziali dall’assenza della sezione relativa alla graduazione degli uffici stessi. È evidente – ha concluso Scarano – che se non sono chiari i compiti e le funzioni da svolgere, gli uffici continueranno a navigare a vista, senza obiettivi concreti da realizzare e con il rischio di generare ulteriore confusione”.