Piante e fiori di lavanda, surfinia, vinche, rose, ibiscus, cuphea, viburnus lucido, gauria, eunibus, a Matera, in piazza Vittorio Veneto, accanto alla fontana ferdinandea, “per ricominciare insieme a vivaisti, fiorai a colorare di verde e a respirare i profumi di essenze che possono aiutare a superare, con un po’ di ottimismo, la crisi procurata dalla pandemia”. E’ l’iniziativa ”Ripartiamo con un fiore” promossa da Coldiretti su scala nazionale insieme all’Associazione floricoltori e fioristi italiani (Affi), un settore “colpito duramente dalle limitazioni imposte dalla pandemia da coronavirus nella filiera delle cerimonie religiose, ricorrenze e matrimoni”. L’iniziativa e’ stata apprezzata da cittadini e turisti con l’immancabile foto davanti alla fontana infiorata e a ridosso della sede della Fondazione ”Matera-Basilicata 2019”, contrassegnata da bandiere multicolori di vari Paesi. Nel corso dell’iniziativa presentata anche l’analisi della Coldiretti da cui emerge che dopo la pandemia a pesare sulla ripresa del settore florovivaistico è ora l’impennata dei costi di produzione con aumenti fino al 25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi e trasporti anche per le carenze su logistica ed infrastrutture del sistema Italia. Il prezzo del petrolio – sottolinea la Coldiretti di Basilicata- sta condizionando i costi energetici ma ad aumentare sono anche quelli della plastica, dell’acciaio e della carta determinanti nella filiera di produzione di fiori e piante. Un settore fortemente orientato all’esportazione sul quale incide in misura rilevante il costo dei trasporti. Serve anche una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che – sottolinea la Coldiretti lucana – ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi. La Brexit ad esempio – spiega la confederazione agricola – è causa di preoccupazioni nel settore florovivaistico, legate soprattutto a nuove regole fitosanitarie non in linea con la normativa Ue e perché le autorità britanniche saranno chiamate a controlli alle frontiere sempre più complessi, con ritardi e burocrazia che ne consegue. Inoltre – continua Coldiretti – vanno potenziate nelle risorse e allargate ad una platea più vasta le misure previste per il Bonus Verde e finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy.