Questa mattina davanti alla struttura del Centro di Igiene Mentale in via Gramsci a Matera i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Eustachio Nicoletti, Bruno Di Cuia e Giuseppe Amatulli e i segretari delle categorie Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Matera, Giulia Adduce, Giuseppe Bollettino e Franco Coppola hanno promosso un sit-in e una conferenza stampa per protestare contro il degrado della struttura ed il condizionamento dell’attività clinica e le prestazioni sanitarie a soggetti con particolari disagi di natura psichica. All’incontro hanno partecipato Lucia D’Ambrosio, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale che comprende il Centro di Salute Mentale e il Servizio dipendenze patologiche e Giovanna Di Pede, responsabile del Centro di Salute Mentale di Matera. Lucia D’Ambrosio ha sottolineato che ci sono 40 dipendenti costretti a lavorare solamente al piano terra con evidenti problemi di affollamento che ha comportato una riduzione dell’attività per rispettare le norme anti Covid.
Il Consigliere comunale Pasquale Doria ha denunciato questa problematica nei giorni scorsi e ribadisce il suo pensiero: “Questa situazione va avanti da tempo. Il problema che bisogna porre è un problema di civiltà. Questa è una città piena di valori ma non bisogna nascondere i disvalori che colpiscono famiglie provate dalle sofferenze legate ai pazienti che vengono in questo centro per curare problemi legati alla tossicodipendenza. A questi problemi si aggiunge l’impossibilità di dare loro un sostegno nelle condizioni previste dagli standard sanitari. Non si capisce perché debbano essere sottratti dei diritti a questi cittadini che invece dovrebbero essere maggiormente sostenuti. Un operatore sanitario che opera all’interno di una struttura transennata per lavori in corso all’esterno e all’interno è demotivato, non bisogna trascurare gli elementi psicologici che influiscono sulla resa e sulla qualità del lavoro. Siamo di fronte ad una delle questioni non corporative della sanità e fanno parte dell’ambiente civile della città, non bisogna voltare la testa dall’altra parte”.
Di seguito le motivazion del sit-in nella nota inviata da Cgil, Cisl, Uil, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per sostenere e tutelare il personale in servizio nel Centro di salute mentale di Matera e protestare contro il degrado della struttura ed il condizionamento dell’attività clinica e le prestazioni sanitarie a soggetti con particolari disagi di natura psichica.
Il CSM di Matera, insediato presso la struttura di Via Gramsci negli anni 80, nell’ambito del Dipartimento della Salute mentale, rappresenta il polo territoriale atto a perseguire interventi di tipo comunitario, rappresentando pertanto il Centro di primo riferimento per tutti i cittadini che presentino disagio psichico. Un centro di coordinamento di tutte le attività di salute mentale adulti di tipo territoriale: dalla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione, attraverso l’integrazione funzionale con le attività dei distretti e le agenzie del territorio.
A fronte della delicata funzione sanitaria svolta dal polo sanitario territoriale nei confronti di cittadini in condizione di difficoltà, riprovevole e discutibile risulta l’atteggiamento della Dirigenza dell’ASM di Matera perché con superficialità e approssimazione sta affrontando gli interventi di riqualificazione strutturale e funzionale dello stabile mettendo a repentaglio il servizio, la salute e la sicurezza degli operatori sanitari.
Neanche le rilevazioni dei Vigili del Fuoco intervenuti a seguito del distacco di un grosso pezzo di intonaco dal soffitto del vano scale che, oltre a constatare quanto accaduto e l’ammaloramento di altre parti di intonaco, hanno riscontrato criticità sulla sicurezza dell’immobile e dichiarato inagibile il piano superiore dell’immobile dove è allocato il Centro di Salute Mentale. Di conseguenza sono stati esclusi ben 11 ambulatori utilizzati per il ricevimento, le visite e i trattamenti dei pazienti psichiatrici che negli ultimi anni sono mediamente 35-40 pazienti psichiatrici al giorno per cinque giorni lavorativi alla settimana e quindi circa 200 pazienti alla settimana e almeno 800 pazienti al mese.
Nonostante lo spirito di servizio degli Operatori, questi si trovano nell’evidente impossibilità di svolgere le loro professioni nel rispetto delle norme igienico – comportamentali e della buona prassi medica tenendo presente che i pazienti psichiatrici richiedono una particolare attenzione nell’accoglienza e nel trattamento che, evidentemente l’attuale situazione logistica del Centro non può garantire.
A questo si aggiunge l’impossibilità di assicurare da parte degli operatori il rispetto delle norme prescritte dai DPCM e le relative Ordinanze regionali in merito al contenimento della diffusione della COVID – 19 considerando che per pazienti psichiatrici risulta problematico e difficile garantire il corretto e prolungato uso della mascherina e, per questo, essenziale favorire il distanziamento interpersonale e l’adeguata igiene delle mani, irrealizzabili negli spazi attualmente disponibili e nelle attuali condizioni organizzative.
Pertanto, le OO.SS. attiveranno tutte le azioni necessari affinchè le attività ritornino a svolgersi nel rispetto della salute, della sicurezza sul lavoro, dell’igiene pubblica e della tutela della privacy, oltre che della dignità dei pazienti e degli operatori sanitari e, se necessario, rivolgendosi anche a tutti gli organi istituzionali e giudiziari.
Consigliere regionale Braia: nostro sostegno alla protesta dei sindacati per degrado Centro salute Mentale di Matera
“Sosteniamo le motivazioni di protesta Cgil, Cisl e Uil e delle categorie Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Matera sulle condizioni di degrado del Centro di Igiene Mentale in via Gramsci e siamo al loro fianco, auspicando che, da un lato Sabrina Pulvirenti nuovo commissario Asm e, dall’altro, il Governo Regionale, trovino adeguate misure per risolvere questa situazione ora non più sostenibile.
Ci eravamo già espressi, duramente, nelle scorse settimane, sulle condizioni in cui versa la struttura e le conseguenze sul servizio e sulla sicurezza per pazienti e operatori. Ho già presentato, il 6 aprile, una mozione in Consiglio Regionale, di cui avevo anche richiesto la discussione urgente. E’ già passato oltre un mese ed è rimasta per ora inascoltata. La mozione di Italia Viva impegna il presidente Bardi e la sua Giunta a trovare immediatamente la soluzione per la definitiva allocazione del Centro di Salute Mentale, anche con eventuale trasferimento in altra struttura, oppure a mettere in campo ogni azione volta a verificare l’urgenza del ripristino eventuale di quella attuale in Via Gramsci.
E’ una situazione vergognosa. Bisogna ridare dignità e sicurezza alle persone e alle famiglie in difficoltà e reperire adeguate risorse di bilancio. Il degrado e la pericolosità dell’immobile di Via Gramsci, rende vani tutti gli sforzi relativi a un servizio prezioso, che coinvolge una ventina di operatori tra dirigenti, medici e infermieri e che si dovrebbe svolgere nel pieno rispetto delle norme e in locali adeguati a tali prestazioni specialistiche. E’ insostenibile, per la città capitale della Cultura, essere costretti ad assicurare questa corposa attività professionale nei pochi locali rimasti agibili, anch’essi al limite del rispetto delle norme igieniche e di prevenzione del covid. La responsabilità nei confronti dei tantissimi pazienti psichiatrici e delle loro famiglie è altissima ed è di importanza vitale per l’intera comunità materana e non solo.” Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)