Con una lettera inviata al prefetto di Potenza e ai sindaci di Picerno, Avigliano, Tito e Pietragalla, oltre che del capoluogo, Acquedotto Lucano ha sollecitato la collaborazione dei sindaci e degli organi di polizia municipale per il controllo e la vigilanza sull’uso dell’acqua, in particolar modo nelle zone rurali, dove sono frequenti i casi in cui la risorsa destinata all’uso potabile è invece utilizzata a fini irrigui.
Durante lo scorso fine settimana, infatti, Acquedotto Lucano ha dovuto far fronte a situazioni di emergenza in tutta la regione ed in particolare in alcune contrade di Potenza in cui la carenza di acqua nei serbatoi ha comportato la sospensione dell’erogazione idrica.
Sin dal 28 giugno (giorno in cui è arrivata la prima segnalazione di scarsa pressione ed erogazione ad intermittenza in contrada Trinità Sicilia) e fino a ieri, Acquedotto Lucano ha provveduto a distribuire porta a porta ben quattromila sacche di acqua, pari a duemila litri; altri quindicimila litri sono stati distribuiti con le autobotti.
Gli sforzi per accelerare il ripristino dei livelli dei serbatoi sono stati in parte vanificati dall’enorme prelievo, evidentemente dovuto ad usi impropri, come l’irrigazione delle colture, oltre che dal concomitante prelievo dell’acqua per riempire le cisterne private dei residenti.
A questo si è aggiunta una avaria tecnica all’impianto di sollevamento di Montocchio (riparata nella notte del 30 giugno) che ha determinato il mancato riempimento dei serbatoi a servizio di altre contrade (Botte, Botte Porcareccia, Torretta, Giuliano, Serra, Cerreta, Dragonara, Giarrossa, Centomani, Tora-Centomani, Montocchio, Montocchino, Canaletto, Capoiazzo e zone limitrofe).
La situazione è tornata alla normalità ieri 3 luglio quando il serbatoio di Montocchio ha raggiunto quota 3 metri di altezza di acqua, consentendo così il successivo riempimento degli altri serbatoi posizionati a quote più basse.
L’appello che Acquedotto Lucano rivolge ai sindaci e ai cittadini è quello di utilizzare l’acqua ai soli scopi potabili e di evitare l’uso improprio della risorsa che nelle contrade, puntualmente nei mesi estivi inizia ad essere carente in concomitanza con l’aumento delle temperature.