Il Comitato spontaneo delle attività ristorative di Rotondella ha inviato una lettera al sindaco del Comune di Rotondella, Gianluca Palazzo, per sollecitare i ristori e chiedere alla Regione Basilicata la revoca della zona rossa per Rotondella. Di seguito la nota integrale.
In data 28 maggio 2021 vi è stato un incontro tra l’amministrazione comunale di Rotondella, nella persona del Sindaco, Gianluca Palazzo, e i ristoranti e agriturismi di Rotondella i quali ne avevano fatto richiesta già da lunedì 24 allorquando ci si apprestava ad affrontare la terza settimana consecutiva di chiusura per via della decretazione del comune in zona rossa.
Tale incontro veniva richiesto per esternare al rappresentante dell’ente più vicino a noi, tutto il nostro malessere nel dover assistere al lavoro dei tanti colleghi sparsi in tutta Italia mentre noi eravamo costretti a continuare a stare chiusi al pubblico dopo aver già trascorso molti mesi di mancato incasso per via dei vari provvedimenti restrittivi man mano adottati dagli organi di governo statali e territoriali.
Al Sindaco veniva espressamente chiesto di farsi interprete e di appoggiare due nostre richieste che riteniamo fondamentali, da portare alle autorità competenti:
1. Predisporre la revoca immediata della zona rossa per il nostro comune in ragione di una oggettiva circoscrizione dei casi di positività al Covid entro nuclei famigliari ben definiti e ormai in isolamento.
2. Prevedere un sostegno finanziario alle nostre attività in virtù di un mancato reddito da esse prodotto non per nostra volontà ma per imposizione delle autorità governative Regionali.
Alla fine del suddetto incontro veniva redatta una breve nota di riepilogo di quanto richiesto, che viene allegata al presente comunicato stampa e che veniva prontamente inoltrata al Sindaco di Rotondella, il quale si dimostrava sensibile alle nostre istanze.
Purtroppo siamo a dover prendere atto che la nostra richiesta di revoca, non solo non è stata presa in considerazione, ma che, addirittura, viene prorogata fino al 6 Giugno la zona rossa per Rotondella.
Allora siamo costretti a gridare con forza che stavolta “non ci stiamo” a dover continuare a pagare solo noi per scelte che non sono nostre e che riteniamo inopportune, dannose e ingiuste. Non crediamo che Rotondella sia il lazzaretto della Basilicata e ci opponiamo con forza a questo stato di cose che, di fatto, aggrava ancor di più una situazione economica, la nostra, già resa precaria da molti mesi di imposta inattività.
Crediamo che, aldilà dei freddi numeri statistici, il nostro paese sia sano almeno quanto altri e che le limitazioni alle quali le nostre aziende sono costrette non abbiano più ragion d’essere.
Crediamo che il sostegno economico ci sia dovuto per il tempo in cui siamo stati costretti alla chiusura, ma non ci accontentiamo solo di quello.
Da oggi pretendiamo di tornare a vivere del nostro lavoro perché crediamo di avere il diritto alla dignità del lavoro stesso.
Per cui chiediamo agli organi competenti la revoca immediata della zona rossa per Rotondella e il pronto sostegno economico per il mancato guadagno delle ultime settimane.
Invitiamo anche le altre attività operanti sul nostro territorio e colpite dalle suddette restrizioni, quali bar, parrucchieri e centri estetici, ad aderire alle nostre richieste e alle pacifiche proteste che seguiranno nel caso in cui esse non venissero accolte.
Segue elenco delle attività aderenti:
– Azienda agrituristica “Il Pago”
– Azienda agrituristica “Macchia di riso”
– Azienza agrituristica “Il bosco dei sapori”
– Locanda “Pane e Lavoro”
– Ristorante-Pizzeria “La Mangiatoia”
– Trattoria “Le Lamie”
– Ristorante-Pizzeria “Al Casone”
– Case Albergo “A’ Ferachiusa”
– Agriturismo “Villa Lagaria”