Ambiente, censimento ungulati: presentati i risultati.
Tra gli obiettivi, oltre ai dati aggiornati sulle aree protette della Basilicata, la creazione di una banca dati su caprioli, cervi e cinghiali. Rilevati 2.671 cinghiali.
Sono stati presentati oggi pomeriggio a Montescaglioso, nella Sala Capitolo dell’Abbazia San Michele Arcangelo, i risultati del censimento degli ungulati (capriolo, cervo, cinghiale) nelle aree protette della regione Basilicata. Lo rende noto l’Ufficio Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità.
Le relazioni sono state tenute da Anna Abate, responsabile del sistema Redus, sostenuto da Epos (programma strategico messo in campo dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata per la diffusione e sedimentazione della cultura alla sostenibilità); da Carlo Gilio, coordinatore dell’Osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche (Orhpf) e da Biagio Sampogna (Orhpf). Sono quindi intervenuti tecnici esperti nel controllo e gestione degli ungulati degli enti gestori (Parchi e Province) delle aree protette. Le conclusioni sono state affidate al dirigente dell’Ufficio Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, Francesco Ricciardi.
L’obiettivo primario del censimento – è stato sottolineato negli interventi – è stato quello di ottenere un dato aggiornato sulla reale consistenza delle popolazioni di ungulati nelle aree protette presenti sul territorio regionale e, contestualmente, la divulgazione dei risultati, la creazione di una banca dati da poter implementare negli anni successivi.
La Regione Basilicata, nell’ambito delle attività in capo all’Osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche, ha attivato delle iniziative finalizzate alla reintroduzione di alcune specie di ungulati nel proprio territorio e al contestuale controllo di altre che negli ultimi anni sono diventate invasive o, peggio ancora, hanno provocato problemi e danni alle colture agricole ricomprese nei perimetri delle aree protette o limitrofe ad esse. Sono quindi state adottate misure necessarie ad arginare i fenomeni negativi, quali l’attivazione di piani di prelievo mirati, eseguiti tramite l’ausilio di esperti nel censimento e prelievo selettivo formati dalla Regione Basilicata.
Le operazioni di censimento, realizzate con la collaborazione da guide Parco e volontari di associazioni ambientaliste, sono state eseguite in tutte le aree protette della Basilicata attraverso osservazioni “in situ” delle popolazioni delle specie interessate ed annotando il numero degli individui osservati su apposite schede.
E i dati dimostrano che tra gli ungulati la specie più presente nel territorio regionale è senza dubbi il cinghiale, con un totale di 2.671 individui censiti. Seguono i cervi, con 103 individui censiti, e i caprioli con 7 individui. Il censimento ha riguardato anche le specie antagoniste: 3.855 cornacchie, 1.196 volpi e 2.475 corvidi. Sono state censite, inoltre, anche le specie di interesse scientifico, conservazionistico e faunistico-venatorio: lupo 18, poiana 81, nibbio 17, istrice 29, martora 1, tasso 27, faina 7, colombaccio 206, falchi indistinti 48, gazza ladra 619, cornacchie nere 141, upupa 1, cani randagi 56, falco pellegrino 1, lepre 19, scoiattolo nero 3, beccaccia 14, ghiandaia 376, lontra 5, tortora 155, beccaccino 1, donnola 3, fagiano 5, taccola 3.120, picchio verde 1, alzavola 10, germano reale 7, airone 14, fischione 1, gatto selvatico 7, procione 2, cicogna 2, picchio rosso 1, merlo 30, egretta garzetta 2, folaga 1, gallinella d’acqua 6, cicogna nera 4.
E’ da qualche anno ormai che quando vado in campagna ( Timmari ) devo farmi un giro per vedere che danno mi hanno fatto i cinghiali. Piante di viti strappate, alberi giovani spezzati, buche in tutta la terra compreso tra le radici di ulivo scalzate in cerca di lampascioni. Che cosa aspettiamo ancora, abbandonare tutto. Abbattiamoli tutti! Sono pericolosi!
La campagna la devi vivere… L’unico pericolo sei tu