Il grande impegno del Progetto Si Può Fare Basilicata: grazie all’impegno di molti, 67 giovani hanno realizzato
il proprio progetto e dato energia alla propria comunità. Di seguito la nota integrale.
È grande la soddisfazione dei responsabili del Progetto Si Può Fare Basilicata: giunti al termine – dopo la realizzazione dei sei progetti in sette comuni lucani, i sorprendenti eventi finali e la festa con cui è stata celebrata la riuscita dell’iniziativa – il bilancio che se ne può trarre è ampiamente positivo.
Lo ricordiamo, il Bando Si Può Fare Basilicata aveva come obiettivo quello di aiutare gruppi di giovani (dai 16 ai 30 anni) a realizzare un progetto che animasse la loro comunità di riferimento. Progetto capace di contribuire a contrastare la povertà, diffondere una migliore educazione e l’uguaglianza di genere, produrre maggiore vivibilità e sostenibilità economica oltre che solidarietà.
Il bilancio dunque è positivo a cominciare dai numeri: bisognava sensibilizzare almeno mille giovani, ne sono stati sensibilizzati 1.101; raggiungerne 250 e ne sono stati raggiunti 267; “attivarne” 60 e ne sono stati attivati 67.
La soddisfazione è dunque palpabile nell’associazione Cantiere Giovani che ha ideato il Progetto Si Può Fare Basilicata e nel Gruppo Volontariato e Solidarietà, il Gvs, che l’ha realizzato sul territorio lucano, grazie al finanziamento della Regione Basilicata (i cui responsabili hanno partecipato a tutti gli incontri collettivi del bando, portando la propria testimonianza e spiegando anche altre opportunità per i giovani lucani).
I progetti – lo rammentiamo in breve – erano “Palco aperto” svoltosi a Matera, “Agromonte, il paese degli indovinelli” tenutosi nell’omonima frazione (Agromonte Magnano) di Latronico, “Donne e Montagna” realizzato a Viggianello e Chiaromonte, “La Web Radio di Comunità: R-85014” che si è dipanato a Laurenzana, “La cascata dei profumi e dei sapori” sviluppato a Lagonegro e “Giovani protagonisti – Animatori di comunità” che ha avuto corso a Rotonda.
Il progetto ha avuto un’ottima copertura sui social grazie al Team Comunicazione. Le cifre di interazioni e aumento dei follower sui siti di riferimento sono schizzate alle stelle grazie al lavoro guidato da Valentina Tramutola, che al termine di tutto dice: «La differenza tra un sogno e un’idea realizzata consiste nel metterci una data. E questo è quello che ha fatto Si Può Fare Basilicata, insegnandolo ai ragazzi che hanno partecipato. E non solo a loro: lo ha insegnato alle comunità in cui il progetto si è svolto. Sognare non è abbastanza, non lo è mai. La realtà ha bisogno di un calendario, oltre che di competenze. Ed è quello che abbiamo visto fare. Questa si chiama educazione alla proattività, con il grande volàno della concretezza. Questo significa guidare il processo del futuro, e i risultati raggiunti anche con la comunicazione non sono un caso».
L’edizione lucana di Si Può Fare – come si legge nel Report finale di progetto – è stata un viaggio alla scoperta delle ricchezze territoriali e umane della nostra regione. «Esperienza rivolta ai giovani – spiega con efficacia Annalisa Giordano del Gvs – ma che indirettamente ci ha messo in contatto con le comunità locali ci ha fatto respirare lo scambio intergenerazionale ancora resistente nei piccoli borghi visitati».
Un lavoro complesso, quello del progetto: le esperienze sviluppate sono state condivise e discusse con amministratori pubblici: si è parlato di cura dei beni comuni (con particolare attenzione alla gestione dei beni confiscati) e rigenerazione di spazi abbandonati o sottoutilizzati, e delle prospettive che hanno i giovani di crearsi il lavoro con le proprie mani, sempre con un occhio all’ambiente e alle trasformazioni digitali in atto.
«L’aspetto che maggiormente ha lasciato un segno – commenta Mario Valente del Gvs – è aver condiviso con dei ragazzi un cammino di impegno e di lavoro che li ha resi consapevoli di aver realizzato concretamente qualcosa di utile e bello partendo da una semplice idea».
Del progetto è stato tratto un documentario che ne racconta ogni fase con piglio giornalistico e tono narrativo. L’entusiasmo emerge anche dal pensiero di Roberto Spadola, il videomaker che lo ha realizzato: «Sei progetti, tante nuove conoscenze, infinite idee: “Si può fare”, ancora una volta, dimostra le enormi potenzialità della Basilicata e dei suoi giovani».
Emilio Giugliano del Gvs è stato il responsabile del Progetto Si Può Fare Basilicata: ha vissuto ogni suo passaggio e ne ha tratto un report che ricorda tutti gli aspetti dell’iniziativa, qualche spigolo da smussare per la prossima volta ma soprattutto i tanti risultati positivi raggiunti: «Il lavoro coinvolgente svolto è stato accompagnare giovani in un percorso di impegno civile e dedizione alla comunità», sottolinea al termine dell’impegno.
Il giudizio più adatto a concludere – di buon auspicio per tutte le persone coinvolte e per il progetto stesso – è nelle parole di Sandra Di Stefano del Gvs, riadattamento di una citazione letteraria: «Ai “giovani ribelli” di tutto il mondo: superate i confini, pretendete libertà, lasciate il vostro segno. E, nel dubbio, ricordate: il futuro è vostro».
Su YouTube è stato anche un documentario breve, realizzato da Roberto Spadola e Federica Berterame, che racconta il progetto.
Il link al video è questo
Nei suoi 12 minuti di durata sintetizza quella che è stata una ricchissima esperienza umana, professionale e formativa per 67 ragazzi lucani e per tutti gli operatori coinvolti.
Ma offre anche qualcosa in più: uno spaccato realistico della Basilicata. I sette comuni coinvolti mostrano il loro lato più creativo e fattivo: quel pugno di giovani che con la propria vitalità, un’idea innovativa e tanta buona volontà lottano perché le proprie comunità non si arrendano e non soccombano allo spopolamento.
A parlare nel filmato sono infatti i portavoce di diversi progetti e i responsabili di Gvs (che ha gestito il progetto in Basilicata) e Cantiere Giovani (che ha ideato l’iniziativa).
Questi i nomi dei progetti e i centri interessati: “Agromonte, il paese degli indovinelli” tenutosi nell’omonima frazione (Agromonte Magnano) di Latronico, “Donne e Montagna” realizzato a Chiaromonte e Viggianello, “La Web Radio di Comunità: R-85014” che si è dipanato a Laurenzana, “La cascata dei profumi e dei sapori” sviluppato a Lagonegro “Palco aperto” svoltosi a Matera e “Giovani protagonisti – Animatori di comunità” che ha avuto corso a Rotonda.
L’obiettivo del Bando Si Può Fare Basilicata – finanziato dalla Regione Basilicata – era appunto quello di aiutare gruppi di giovani (dai 16 ai 30 anni) a realizzare un progetto che animasse la loro comunità di riferimento. Scopi specifici, contribuire a contrastare la povertà, diffondere una migliore educazione e rafforzare l’uguaglianza di genere, produrre maggiore vivibilità e sostenibilità economica oltre che solidarietà.
Sensibilizzati 1.101 giovani, raggiunti 267, coinvolti 67.