“Il ritardo dei pagamenti da parte dell’organismo pagatore nazionale Agea (Agenzia per le Erogazioni in agricoltura) delle domande presentate a dicembre 2015 dagli agricoltori lucani è insostenibile: dall’inizio del 2016 infatti nessun pagamento è stato effettuato nonostante giacciono presso Agea circa 8 milioni di euro di pratiche istruite e collaudate che attendono di essere saldate”. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale non basta, come ha fatto l’assessore Braia, scrivere al ministro Maurizio Martina e al direttore di Agea Stefano Sernia. Nel ricordare che più di un mese fa, il 16 marzo scorso, è stato sottoscritto a Roma unProtocollo d’intesa, monitoraggio e vigilanza collaborativa sui servizi di sviluppo e gestione del Sistema informativo agricolo nazionale, con l’obiettivo principale di garantire qualità ed efficacia deiservizi di gestione e sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale, assicurando la legalità ed il buon andamento nelle procedure, Castelluccio aggiunge che le difficoltà per oltre 50mila titolari di aziende agricole lucane interessate sono crescenti. Una su tutte: senza Durc, niente soldi. In pratica, senza la dichiarazione unica di regolarità contributiva le domande delle aziende agricole per accedere ai fondi non sono ammissibili. È sufficiente avere un debito, anche di piccola entità, con l’Inps o con l’Agenzia delle entrate per restare fuori.
In occasione dell’incontro con l’europarlamantare Laura Comi la scorsa settimana abbiamo parlato di opportunità Europa, ma accade che – continua il consigliere di Forza Italia – se non si introducono correttivi si rischia che forse solo un decimo delle aziende potrà accedere a fondi e progetti del nuovo Psr in tema di inno¬vazione, organizzazione delle filiere agroalimentari, gestione del rischio, tutela degli ecosistemi, contrasto ai cambiamenti climatici e ri¬duzione della CO2, inclusione sociale e sviluppo eco¬nomico nelle zone rurali. Per allargare l’opportunità, forse l’ultima, bisogna, innanzitutto, rimuovere gli ostacoli», aiutare le aziende che, secondo i dati Ismea, «lavorano in perdita». In proposito per non ripetere gli errori passati, l’ introduzione del Sistema Informativo Regionale Siarb nel processo istruttorio della prossima programmazione richiede un’immediata messa a punto.Senza dimenticare quanto di negativo è avvenuto con il PSR 2007-2013: alla data del 15 marzo in Basilicata ad 8,65 milioni di euro di disimpegno automatico fanno da contraltare risorse nazionali non spese e da riprogrammare per altri 6,13 milioni di euro.E senza dimenticare le lungaggini burocratiche che, ad esempio per la Misura nuovi insediamenti (giovani), hanno fatto registrare oltre 1.000 giorni dalla presentazione della domanda sino all’erogazione del contributo, con il rischio che i nostri giovani diventino già vecchi. Per Castelluccio la nuova programmazione comunitaria 2014 – 2020 porterà in dote complessivamente alla regione Basilicata oltre due miliardi di euro, risorse che, a differenza di quanto è avvenuto con la programmazione 2007-2013, dovranno agevolare le strategie di crescita del territorio, qualificando il suo assetto produttivo e la sua ricchezza. Oggi ci sono fattori di allarme sociale: spopolamento, fuga di giovani (specie laureati), crisi produttive che incrociano settori e territori dell’intera regione, accentuata inferiorità in termini di dotazione infrastrutturale. Per questo non possiamo permetterci il lusso di sprecare nemmeno un euro e tanto meno di perdere tempo in procedure tecnico-burocratiche tenuto conto che la redditività in agricoltura si è notevolmente abbassata per due fattori: crollo dei prezzi sui campi, aumento dei costi aziendali”.
Apr 20