Ritorno emigrati lucani per Natale, Baldatoni (Associazione lucani nei balcani): “Prescrizioni scoraggiano ma chi ha potuto ha già prenotato i voli”. Di seguito la nota integrale.
Pur condividendo che la situazione della pandemia diffusa in tutti i Paesi Europei e nel mondo sconsiglia in generale i viaggi a meno che non vengano intrapresi per esigenze lavorative, di salute, o di necessità, le disposizioni dell’ultimo Dpcm (3 dicembre) scoraggiano, se non annullano del tutto, ogni possibilità di rientro dei lucani per Natale nei paesi d’origine. E’ il commento di Giovanni Baldantoni (Palazzo Italia Bucarest) presidente Associazione Lucani nei Balcani.
Baldantoni ricorda le prescrizioni. Fino al 9 dicembre per arrivare o tornare in Italia da un Paese di area Schengen bisognerà presentare all’imbarco delle partenze il risultato di un tampone molecolare o antigenico (il cosiddetto test rapido) effettuato nelle 72 ore precedenti. In caso non si sia in possesso del test, questo potrà essere fatto una volta entrati in Italia nelle 48 ore successive.
In generale, considerato che attualmente il livello di contagio, quantomeno in Europa e’ allo stesso livello, ritengo assurdo continuare a bloccare voli ed attivita’ economiche ed imprenditoriali, obbligando alla quarantena quando sarebbe stato giusto predisporre test rapidi alla partenza oppure agli arrivi in aeroporti oppure apposite strutture e dunque il mondo intero avrebbe continuato a lavorare.
Con l’avvicinarsi al Natale però le maglie si stringono sempre di più. Dal 10 dicembre al 15 gennaio (data quest’ultima di scadenza del nuovo dpcm) chi entra in Italia da un Paese europeo (i 27 paesi dell’Ue, Regno Unito, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra e principato di Monaco) potrà farlo esibendo un tampone molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 48 ore (non più 72) precedenti l’ingresso nel territorio nazionale. Non sarà più possibile perciò fare il tampone all’arrivo. La mancata presentazione del tampone negativo farà scattare automaticamente la quarantena.
Nel caso delle festivita’ natalizie chi ha potuto – dice Baldantoni – ha prenotato i voli, una situazione che ha fatto schizzare ogni costo di trasferimento essendovi ridotte tratte aperte per voli e viaggi e dunque i vettori approfittano. Inoltre pur coscienti che sara’ un Natale diverso, le precauzioni sarebbero state sufficienti a gestire ogni rapportosociale.
Altra avvertenza importante. Scatta un giro di vite più duro arriva tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. In questo periodo sarà possibile entrare in Italia da uno dei paesi dell’elenco C con un tampone negativo solo per esigenze lavorative, di studio, di salute, di assoluta urgenza, o per far rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. In caso contrario (per esempio ingresso per vacanze e turismo) sarà obbligatorio sottoporsi al periodo di quarantena. In ogni caso bisognerà comunicare immediatamente l’ingresso nel territorio nazionale al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente.
Già da alcuni anni – riferisce Baldantoni – il rientro degli emigrati lucani per le festività natalizie si era ridotto notevolmente per tutta una serie di motivazioni. Credo che le previsioni per Natale 2020 siano ancora al di sotto.
Purtroppo ” reprimere ” piuttosto che ”prevenire ” con giusti metodi e’ lo stile dei governanti. Ritengo che educare il popolo a questi momenti doveva essere la prima opera da farsi.
Convivere con questo ed altri virus che arriveranno oppure saranno generati, e’ ormai all’ordine del giorno ma – conclude – attenzione , non continuiamo a contare i deceduti imputandoli tutti al virus. Nessuno presenta pubblicamente il grafico dei decessi dei corrispondenti periodi e dunque la conclusione è che “tutti muoiono per coronavirus”.