Oggi a San Nicola di Melfi si è riunito l’attivo dei delegati Fim della Fca in vista del 24 agosto, una data cerchiata in rosso dal sindacato perché segna l’avvio della ripresa produttiva nella più importante fabbrica lucana in un momento importante ma delicato. “Le previsioni ci inducono alla prudenza”, ha detto parlando ai delegati il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, sottolineando che “il momento è particolare e la strada è in salita, tuttavia c’è fiducia nel fatto che, con il nuovo corso improntato su auto di gamma medio-alta e a motorizzazione ibrida ed elettrica, Melfi possa lasciarsi alle spalle la crisi, la cassa integrazione e ogni altra conseguenza dello shock sanitario. Sappiamo che nel contesto in cui ci troviamo c’è ancora molto da fare, però ci sono le condizioni per recuperare quote di mercato. Ci aspettiamo un miglioramento progressivo entro fine anno, ma l’ottimizzazione la potremmo raggiungere nei primi mesi del 2021”.
Il segretario lucano dei metalmeccanici della Cisl si aspetta “un cambio di marcia importante per lo stabilimento di Melfi grazie ai nuovi prodotti e alle nuove tecnologie implementate sulla gamma, ma il vero valore aggiunto lo daranno i lavoratori di Melfi che rappresentano il cuore pulsante di uno degli stabilimenti più produttivi e innovativi in Europa, e non solo. L’impegno e la professionalità dei lavoratori vanno di pari passo alle necessarie trasformazioni aziendali e tecnologiche. Ovviamente – ha aggiunto Evangelista – il ritorno alla normalità significa anche adattarsi ai nuovi protocolli sanitari a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. La partecipazione del sindacato in questa fase ha consentito di individuare più soluzioni ai problemi quotidiani che in una fabbrica si incontrano, per questo siamo convinti che il confronto negoziale è la strada maestra per dare risposte positive ai lavoratori”.
Resta, per la Fim, la nota dolente di una politica locale e nazionale che si occupa poco di industria: “Il ruolo strategico dello stabilimento Fca di Melfi colloca la Basilicata in una dimensione industriale importantissima per l’intero paese. La nuova sfida di Fca sull’elettrico va sostenuta dal governo Italiano attraverso strategie mirate, come stanno facendo altri paesi come Francia e Germania che hanno messo in campo una politica industriale per accompagnare le trasformazioni in corso nel settore della mobilità. Per sostenere la transizione ecologica e tecnologica bisogna anche pensare all’indotto e ai suoi lavoratori investendo in nuove tecnologie, in una migliore organizzazione del lavoro e alla formazione continua ai lavoratori per garantire un livello di competenze adeguato alla sfida tecnologica”.
Per il segretario della Fim “ognuno deve fare la propria parte, a partire dalla Regione e dalle Province che sul tema dei trasporti devono garantire un adeguato e sicuro servizio per tutti i lavoratori dell’area industriale di Melfi. Ora c’è bisogno anche di concludere subito i lavori dell’adeguamento e messa in sicurezza della Potenza-Melfi. Oggi sarebbe impensabile immaginare la nostra regione senza Fca, ecco perché anche le istituzioni locali devono crederci di più e investire su servizi e infrastrutture per far crescere tutta l’economia che ruota intorno alla grande fabbrica lucana”. Evangelista ha anche parlato della fusione tra Fca e Psa: “Pur non entrando nel merito della logica della fusione e delle strategie dei due gruppi, è chiaro che per le due società raggiungere l’obiettivo è raggiungere la massa critica per essere protagonisti a livello mondiale. Per noi restano fondamentali le prospettive industriali e occupazionali”.