“Solo garantendo partecipazione ideale e spirituale alla loro azione tutto protesa allo sviluppo della Lucania e della nostra Patria, nella considerazione che la vera rivoluzione liberale e sociale non può andare perduta, ma vivificata partecipando idealmente ad un vero e nuovo progetto del Centro destra lucano, si possano dare risposte immediate ai cittadini che oggi con l’astensione al voto manifestano l’inadeguatezza totale della classe politica Italiana”.
E’ quanto hanno sostenuto i segretari dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano prendendo parte all’incontro organizzato dal Comitato Rivolta l’Italia alla presenza del fondatore, On. Giuseppe Moles e della Portavoce di Basilicata, Avv. Dina Sileo.
“Come sindacalisti legati ai valori della Patria, della Libertà, Socialità e del Cattolicesimo, condanniamo senza mezzi termini l’attuale politica lucana diventata, tradendo ideali e promesse elettorali, un coacervo di forze bastarde, legate solo al materialismo colonistico, al potere per il potere, al carrierismo politico: và dato atto del coraggio dell’On. Moles dall’Avv. Sileo che invitano gli elettori per un vero cambiamento. Con la nascita di Rivolta l’Italia – proseguono i sindacalisti Ugl – si abbraccia una nuova e diversa concezione del centro destra che deve essere un’idea ma soprattutto una essenza rivoluzionaria contro l’oppressione fiscale, quella giudiziaria ed infine quella burocratica. L’Ugl valuta positivo il movimento Rivolta l’Italia, perché in questa delicata fase crede che sia di sprono al risveglio delle coscienze di quei lucani che si sentono dispersi nonché orfani di quella politica malata, né riformatrice, né progressista, volendo unire e quanti si avvicinano alla politica ritenendola strumento di libertà e giustizia sociale. Oggi – concludono Tancredi e Giordano – solo una fase nuova può affrontare subito e con urgenza i temi caldi della Regione Basilicata e del Capoluogo: cosa che dal confronto con i cittadini aderenti ne è risultata l’inadeguatezza, l’immobilismo totale e la paralisi di questo vecchio modo di far politica in Basilicata”.