Gianni Rosa, consigliere regionale Fdi-An: “Siamo al fianco del mondo agricolo che rischia il collasso per l’infausto accordo CETA”. Di seguito la nota integrale.
Mentre in Parlamento è in corso la discussione per la ratifica del CETA, accordo economico e commerciale globale tra Unione Europea e Canada, in Piazza Montecitorio, a Roma, per oggi è stata indetta da Coldiretti una manifestazione di protesta contro la ratifica del trattato, cui hanno partecipato rappresentanti di diversi associazioni, delle istituzioni, della politica e della società civile.
Fratelli d’Italia AN tramite la sua leader Giorgia Meloni ha fatto proprie le richieste del mondo agricolo italiano sostenendo le ragioni della protesta.
Oggi presenteremo, nella seduta del Consiglio regionale, una mozione con la quale si chiede l’impegno del Presidente e del Governo regionale ad esprimere, presso le sedi competenti, parere negativo alla ratifica del CETA e a sostenere con ogni mezzo le ragioni che vedono, nel suddetto Accordo, un meccanismo di pericolosa deregolamentazione degli scambi commerciali a scapito della produzione agroalimentare Made in Italy.
Siamo di fronte a una misura volta a promuovere, sostenere, difendere e affermare esclusivamente gli interessi della grande industria e delle multinazionali a scapito dei cittadini e dei piccoli produttori. Un regalo alle lobby industriali che, soprattutto nell’alimentare, puntano all’omologazione e al livellamento verso il basso della qualità.
In Basilicata, con la ratifica dell’accordo, si profilano ricadute ancora più disastrose per il comparto agroalimentare in quanto tutti i prodotti lucani a marchio, essendo fuori dalla lista delle indicazioni geografiche protette, non avrebbero nessuna tutela e sarebbero esposti, irreversibilmente, al rischio contraffazione.
Confidiamo nell’approvazione della nostra mozione e in una decisa presa di posizione dell’intero Consiglio e del Governo regionale, ne va di mezzo la preservazione dei nostri prodotti alimentari e la sopravvivenza delle nostre aziende agricole. Ne va di mezzo l’italianità di qualità che sappiamo esprimere a grandi livelli in questo comparto primario per la nostra economia.